Il Consiglio comunale di Offida, riunitosi in seduta aperta per affrontare la difficile situazione delle Aziende Gifar, Germa e Magia che hanno avviato procedure di mobilità, ha espresso piena solidarietà a tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti. E c’erano tutti, l’altra sera al consiglio, i dipendenti del gruppo Melania operanti in Offida. Tanta rabbia e tristezza per la situazione creatasi, ma tanta compostezza alla ricerca di percorsi concreti per garantire lavoro e un dignitoso futuro. Sala consiliare gremita. Tanti i rappresentanti delle associazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil che hanno analizzato la situazione e avanzato le loro proposte. Altri interventi sono venuti dal vice presidente della Regione Marche Luciano Agostini, dal suo collega della provincia ascolana Emidio Mandozzi, dal presidente della Cna provinciale Gino Sabatini, dai consiglieri comunali, dipendenti Melania, presidenti di quartiere e dal presidente della Consulta per gli immigrati. Non era presente, però, nessun rappresentante del mondo imprenditoriale. “Ed è questa una grave colpa, una caduta di stile – ha tuonato il vice presidente della Regione, Luciano Agostini. In una assemblea dove si discute di aziende in crisi, di problemi occupazionali, non si vede neanche un rappresentante degli imprenditori. Come è possibile risolvere certi problemi se non c’è confronto e dialogo?”. Il vicepresidente regionale è andato quindi sul concreto lanciando tre proposte. La prima è quella di avviare un ulteriore incontro con la proprietà del gruppo Melania per cercare, almeno, di ridimensionare la portata della crisi. Altro aspetto è quello di coinvolgere le imprese locali e vagliare la possibilità di assorbimento. Infine, contattare gruppi industriali stranieri per dare loro la possibilità di rilevare le nostre aziende in crisi. Importante, inoltre, come hanno poi rimarcato il sindaco di Offida Lucio D’Angelo e il vicepresidente della provincia ascolana Emidio Mandozzi, è che tutte le forze istituzionali lavorino in sintonia per risolvere crisi come queste e per dare una crescita qualitativa al territorio. Alla luce dei fatti, il Consiglio comunale ha quindi prodotto un documento approvato all’unanimità in cui “…si stigmatizza il comportamento dell’Azienda e impegna la propria Giunta a convocare la proprietà ad un confronto con la Provincia di Ascoli Piceno e la Regione Marche, al fine di recedere dall’avvio della procedura di mobilità, mantenendo le attività produttive in essere o, in subordine, la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali, cassa integrazione ed altro”. (Fonte: Corriere Adriatico – autore: Nicola Savini)
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