Durante il Film Festival Offida Attraverso il lavoro. Ritrovare casa, Riscoprire la persona, ampio spazio è stato dedicato all’importanza del lavoro per la ricostruzione e per riscoprire la dignità della persona. La tavola rotonda del pomeriggio di sabato 16 settembre ha visto come protagonisti Marco Bentivogli, segretario generale della FIM-CISL; Luca Alici, ricercatore di Filosofia Politica presso Università di Perugia e Paolo Isobettini, presidente Daje Marche. 

Marco Bentivogli ha esordito dichiarando come “Bisogna recuperare la dimensione riflessiva del lavoro sindacale. Abbiamo scelto di premiare le aziende campioni di sostenibilità ambientale e di rispetto della dignità dei lavoratori; abbiamo deciso di cercare buone pratiche di lavoro, per dare una prospettiva positiva al Paese”. Bentivogli è anche un sostenitore della tecnologia, perché “rappresenta una grande occasione di umanizzazione del lavoro e contiene i valori di chi la progetta”. Il segretario generale della FIM-CISL aggiunge “La missione di un sindacalista è umanizzare il lavoro, far sentire persona il lavoratore. La sfida del futuro è quanto saremo capaci di sviluppare l’umano nel lavoro, perché la persona fiorisce attraverso il lavoro”.

Paolo Isobettini, ha raccontato la nascita di Daje Marche, il portale e-commerce ideato per sostenere le imprese commerciali marchigiane dei territori colpiti dal terremoto. L’idea nasce dopo il 30 ottobre 2016, quando il suo studio e la sua casa diventano inagibili a causa del terremoto; il portare diventa la vetrina per far alzare in piedi la regione dopo il sisma. Un enorme successo, che nel primo mese ha fatturato 300mila euro. In quanto organizzazione No Profit, i profitti di Daje Marche non vengono distribuiti ma utilizzati per sostenerne le attività. “Ora Daje Marche è quasi un hub del lavoro” conclude Paolo.

Luca Alici dona la sua prospettiva sostenendo come “Una delle più grandi sfide che abbiamo di fronte è quella di ragionare sul rapporto tra ciò che è lavoro e ciò che lavoro non è. Che cosa possiamo dire di ciò che lavoro non è? Sicuramente il lavoro ci aiuta a fiorire nella nostra umanità, ma indirizzare il futuro del lavoro significa pensare anche a che persone siamo in grado di essere quando non lavoriamo: infatti capita di non essere in grado di dire che cosa siamo e che cosa facciamo quando non lavoriamo. È dunque importante recuperare la dimensione dello spazio e del tempo anche fuori dal lavoro”. 

Nella mattina incontro con le scuole secondarie di secondo grado, che dopo la proiezione, hanno riflettuto con Emidio Mandozzi, Locanda Centimetro Zero e Claudio Siepi, Radio Incredibile, sull’importanza del lavoro per l’integrazione delle persone svantaggiate e dei diversamente abili nella forza lavoro, affinché non siano trattati come elementi residuali ma come protagonisti nella società.

La sera spettacolo Chet in the Sky di e con Barbara Folchitto e Cicci Santucci dedicato alla figura e alla musica di Chet Baker, il grande jazzista americano con forti legami anche nelle Marche.

Il Film Festival Offida si conclude oggi con l’incontro con il GUS, Gruppo Umana Solidarietà, i responsabili del progetto Epicentro 11 e con Roberto Mancini, filosofo e docente presso l’Università di Macerata.

Il festival, come sempre, non rinuncia alla sua natura interdisciplinare proponendo anche due mostre fotografiche di grande interesse e valore. La prima, nel complesso di San Francesco, sarà Dalla Culla dell’Umanità di Mario Dondero realizzata grazie alla collaborazione con la Fototeca Provinciale di Fermo; la seconda, nei locali dello Showroom CiùCiù di Piazza del Popolo, racconterà il lavoro del GUS nella gestione delle delicate fasi di accoglienza del post- sisma. (red)

 

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