Silvano Montevecchi, vescovo di Ascoli Piceno, dopo una lunga malattia, si è spento all’età di 75 anni presso un centro di riabilitazione a Montecatone (Bologna) dove era ricoverato da tempo, a seguito di una meningite pneumococcica. Montevecchi era nato il 31 marzo 1938 a Villa San Giorgio in Vezzano, frazione di Brisighella (distante pochi chilometri dal centro abitato di Riolo Terme), nella diocesi di Faenza.

Entrato nel seminario diocesano, riceve l’ordinazione presbiterale il 16 giugno 1962 da Giuseppe Battaglia, allora vescovo di Faenza.
Dal 1962 al 1963 è stato cappellano della parrocchia di San Giuseppe Artigiano in Faenza, insegnante di lettere nel Seminario diocesano e assistente degli aspiranti dell’Azione Cattolica. Dal 1963 è vicerettore del seminario e assistente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) e dal 1967 collabora come socio fondatore al consultorio familiare UCIPEM di Faenza. Nel frattempo consegue il diploma di licenza in sacra teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma, il diploma di perfezionamento in bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e il diploma in sociologia presso la scuola superiore delle ACLI.

Nel 1971 è nominato vicario parrocchiale con diritto di successione della parrocchia di Sant’Apollinare in Russi, in provincia di Ravenna, dove rimarrà come arciprete fino al 1983. Successivamente il vescovo Francesco Tarcisio Bertozzi lo ha nominato vicario generale della diocesi di Faenza-Modigliana e rettore del seminario diocesano. Al contempo tiene corsi di bioetica presso la scuola per operatori sanitari dell’USL 37 e svolge il ruolo di assistente dei medici cattolici, vicario episcopale per la vita consacrata, docente di teologia morale alla scuola di formazione teologica per laici di Faenza.

Nel 1988 è nominato protonotario apostolico e riceve il titolo di monsignore. Dal 1995 al 1997 è anche parroco del duomo di Faenza. Durante gli anni della malattia del vescovo Francesco Tarcisio Bertozzi, svolse un importante lavoro pastorale in suo aiuto tanto che alla morte, avvenuta il 16 maggio 1996, venne nominato amministratore diocesano, incarico ricoperto per oltre un anno, fino all’ingresso del nuovo vescovo di Faenza-Modigliana, Benvenuto Italo Castellani, avvenuto il 29 giugno 1997.

Il 12 febbraio 1997, papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Ascoli Piceno, sede rimasta vacante dopo il trasferimento di Pierluigi Mazzoni, arcivescovo eletto di Gaeta. Nella bolla con cui venne nominato vescovo è definito inclito figlio del borgo di Villa Vezzano.
Riceve l’ordinazione episcopale il 4 ottobre 1997 dal cardinale Achille Silvestrini, conconsacranti il cardinale Pio Laghi ed il vescovo Benvenuto Italo Castellani. A Mons. Montevecchi venne imposta in quella occasione una mitra bianca ricamata, recante nel fronte e dietro l’immagine a colori della Beata Vergine delle Grazie, patrona di Faenza, e di Sant’Emidio, patrono di Ascoli.

Ha fatto l’ingresso in diocesi il 25 ottobre dello stesso anno e meno di un anno dopo, il 20 settembre 1998 ha presieduto l’ordinazione episcopale di Giuseppe Petrocchi, vescovo eletto di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Successivamente ha preso parte come conconsacrante all’ordinazione episcopale degli arcivescovi Francesco Marinelli (29 aprile 2000) di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e Piero Coccia (24 aprile 2004) di Pesaro.

Il 17 marzo 2013 viene ricoverato in ospedale dopo l’aggravarsi di una presunta influenza. Gli viene diagnosticata una forma di meningite virale non contagiosa, aggravata da un focolaio di broncopolmonite dovuto ad una carenza del sistema immunitario ed in seguito è entrato in coma il 31 marzo 2013, giorno del suo 75º compleanno.

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