C’è chi l’ha già definita la settimana più importante nella storia del rugby italiano e forse ha ragione, ma sabato, qualunque sia il risultato, ahinoi abbastanza scontato, sarà un momento storico per tutto il movimento rugbystico italiano. Primo test match infatti nel tempio del calcio: lo Stadio San Siro di Milano. La nostra nazionale incontrerà quella neozelandese, gli All Black, reduci dall’ennesima vittoria, anche se sudata, con il Galles per 19 a 12 (il Galles non vince con Carter e compagni dal 1953).

Proprio Dan Carter è in forse nella partita con l’Italia in quanto sotto commissione disciplinare, che dovrà decidere se squalificarlo o meno a seguito di un placcaggio alto al 71’ ai danni del gallese Roberts. Qualche critica ultimamente vuole i neri in calo di prestazioni, secondi nel ranking mondiale, dietro il Sudafrica, ma chi li conosce sa che nei 10-15 minuti in cui tornano All Black si può stare solo a guardare sia sugli spalti che in campo.

Aspettando che la Akha dei neri dia il via a questo storico incontro alle 14,30, pregustiamo già quella che sarà la cornice dell’evento: uno degli stadi più famosi al mondo con 78000 spettatori sugli spalti (biglietti introvabili da mesi, incasso record di 2,5 milioni di euro) a sostenere le speranze azzurre, senza cordoni di polizia ma finalmente con tanti bambini e famiglie per un momento di sano sport. 

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p align=”justify”>Dopo Milano e gli All Black, la nostra nazionale incontrerà allo stadio Friuli di Udine il Sudafrica e poi, proprio ad Ascoli Piceno, i polinesiani delle Samoa, il 28 novembre allo stadio Del Duca. Anche loro propizieranno l’incontro con la danza Siva Tau. Certo noi non possiamo rispondere con il nostro saltarello alla Akha ed alla Siva Tau, ma sicuramente con il bel gioco ed è quello che tutti gli appassionati si aspettano, indipendentemente dal risultato dei due incontri. (Alberto Premici)

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