Ricorrono oggi 20 anni dal crollo del muro che divideva Berlino in due. Alto oltre tre metri, fu eretto dal governo comunista della Germania Est nel 1961 ed ha resistito 28 anni, simbolo della cortina di ferro e della contrapposizione ideologica. Nel corso degli anni, in molti tentativi di fuga da est ad ovest, hanno perso la vita oltre 200 persone, uccise dalle guardie del regime comunista, i Vopos. La caduta del muro, il 9 novembre 1989, aprì la strada all’unificazione delle due germanie. La celebrazione di questo straordinario evento non deve far dimenticare gli altri muri che dividono idee e popoli, come quello tra le due Coree, retaggio della Guerra Fredda.

Il programma odierno prevede un’installazione teatrale dal titolo Angeli sopra Berlino tra Potsdamer Platz e la Porta di Brandeburgo. A seguire una passeggiata simbolica della cancelliera Angela Merkel, l’ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov e l’ex presidente della Polonia, Lech Walesa, sul ponte Boesebruecke. Nel pomeriggio inizio della Festa della Libertà alla Porta di Brandeburgo e l’incontro tra i capi di stato e di governo presso il Castello di Bellevue. In serata gran concerto sempre nei pressi della Porta di Brandeburgo, diretto dal maestro Daniel Barenboim con gli interventi di Angela Merkel, Hillary Clinton, Nicolas Sarkozy, Gordon Brown, Dmitri Medvedev e del sindaco di Berlino, Klaus Wowereit. Attesa poi per la rappresentazione simbolica della caduta del muro con l’effetto domino di centinaia di pannelli. (Alberto Premici)

lo speciale dell’ANSA

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