di Alberto Premici  |  Da giorni il centro di Parigi è il luogo della protesta contro il rialzo dei prezzi del carburante, previsto nel piano per la transizione energetica del Governo guidato da Emmanuel Macron.

Da una raccolta di firme su web, la mobilitazione e le adesioni sono cresciute a tal punto da essere diventate vera e propria protesta di massa, con decine di migliaia di persone scese in piazza in tutta Francia, contro le politiche di Macron, la cui leadership ora è messa fortemente in discussione.

Al momento gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, si stanno facendo sempre più violenti: si contano almeno 92 feriti (14 tra le forze dell’ordine) e 205 persone sono state tratte in arresto. Anche alcune abitazioni private e palazzi sono state date alle fiamme.

Auto a fuoco e devastazioni che si stanno allargando a macchia d’olio nel centro parigino, ormai un vero campo di battaglia.

Nel primo pomeriggio, all’Arco di Trionfo, un gruppo di manifestanti ha circondato la tomba del Milite Ignoto, gridando slogan contro Macron.

I grandi magazzini Printemps e Galeries Lafayette, già in pieno shopping pre-natalizio, sono stati evacuati. Il primo ministro Edouard Philippe si è detto scioccato da una violenza “senza precedenti”.

Interrotte alcune uscite della metropolitana.

2/12/2018: il bilancio degli scontri sale a 263 feriti e 3 morti. Macron potrebbe chiedere lo stato d’emergenza.

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