CARNEVALE anno 1895 – estratto dal periodico Ophys, diretto da Guglielmo Allevi, cui collaboravano l’avv. Edoardo Guarnieri, l’avv.Giuseppe Rosini e del dott. Antonio Marchionni.

Il 24 Febbraio viene pubblicata questa breve nota. “Grazie alla tregua concessaci per pochi giorni, dall’imperversare della stagione, il corso delle maschere di Giovedì passato ha messo un po’ di risveglio nella sonnolenza del carnevale di quest’anno e così i bontemponi troveranno modo di divertirsi prima che arrivi la quaresima. Mercoledì ed ieri, sabato, nelle sale del palazzo Cipolletti, gentilmente concesso dal signor Mercolini e dalla sua signora, Maria Tinelli, in forma tuttaffatto private, si tennero feste da ballo riuscitissime per concorso di eleganti signore e per brio e l’animazione che vi regnarono. Lunedì ancora un’altra e poi dalla cipria. ..alle ceneri, belle signore“.

Il 3 Marzo segue il seguente commento al carnevale. “Anche il carnevale del 1895 se ne è andato, e, per molti senza rimpianti. Pochi sono stati a divertirsi e quei pochi non si sono divertiti granché. Sembrava che, la pesantezza del cielo plumbeo dei passati giorni si rispecchiasse sulla terra. Sarà, forse, anche che il carnevale ha fatto il suo tempo e sarà pure che la miseria non ammette allegria. Non per nulla gli antichi romani, maestri di sapienza in tutto il mondo, promettevano il panem et circenses ed è certo che quando non si ha l’uno gli altri si trascurano. Poche maschere, quindi, negli ultimi giorni della stagione carnevalesca e nell’ultima sera, poi, pochissimi dei tradizionali “velurde”.

Il 1895, come traspare dalla cronaca carnevalesca, fu un anno triste e per freddo, carestia e miseria. La Congregazione di Carità, che su proposta del dott. Basilio Mercolini si era dotata di una cucina per “refezione collettiva”, riusciva a fornire oltre 120 primi piatti alla popolazione, cui scarseggiava, secondo il cronista, anche il pane.

Col 1895 terminarono, purtroppo i resoconti sul carnevale. Il settimanale OPHYS, che dal mese di ottobre fu diretto dal dott. Antonio Marchionni, proprietario, in Offida, di un’avviata “bigattiera” per attività bacologica, iniziò a trattare solo argomenti inerenti la produzione e commercializzazione del baco da seta insieme a quelli d’interesse agricolo. Il cambiamento d’indirizzo nei confronti delle precedenti edizioni fu, dovuto forse agli scontri verbali e scritti avvenuti, in quell’anno, tra la fazione favorevole al candidato conte Giuseppe Sacconi e quella avversa, durante le elezioni politiche del 26 Maggio. Le divergenze fra i redattori dell’OPHYS (contrari) e Guglielmo Allevi (favorevole) sfociò in una sfida a duello fra il dott. Basilio Mercolini e lo stesso Allevi, che il 12 Maggio iniziò a pubblicare un suo settimanale “IL TORRENTE LAVA”.

L’antica testata Ophys riprese a pubblicare un secolo dopo, nel luglio del 2002, su iniziativa di alcuni appassionati di storia e vicende locali. Fu diretto dapprima dal compianto Serafino Camilli e successivamente da Alberto Premici. Veniva distribuito gratuitamente con una tiratura media di 2500 copie e prodotto in proprio.

Tutte le 14 edizioni (© Offida info), sono state raccolte in Offida.info e fruibili (PDF) all’indirizzo che segue:

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