La crosta terrestre dell’Italia centrale subisce una sorta di scuotimento, sin dal 24 agosto 2016 e la scossa di magnitudo 3.4 registrata ieri alle 4:48 ad Amatrice è collegata a questo meccanismo. Lo afferma Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “Questa sorta di vibrazione continuerà ancora ed è dovuta al graduale adattamento del volume della crosta terrestre”.  “Una scossa di magnitudo 3.4 – aggiunge Doglioni – è del tutto compatibile con l’evoluzione delle repliche in corso dal 24 agosto 2016. Terremoti simili ci sono stati anche nelle ultime settimane e non c’è un allarme specifico: sappiamo che nell’area ci sono circa 20-30 scosse al giorno, molte di magnitudo inferiore a 2.0, e sono tutte repliche legate allo stesso meccanismo”. La deformazione permanente della crosta terrestre causata dal terremoto di magnitudo 6 che ha colpito la zona dell’Appennino tra Norcia e Amatrice lo scorso 24 agosto è stata misurata, oltre che dai satelliti con le tecniche radar, anche da stazioni GPS collocate a terra in un’ampia regione dell’Italia centrale.

Tali stazioni appartengono alla Rete Integrata Nazionale GPS dell’INGV, all’ISPRA e al Dipartimento della Protezione Civile. Sono inoltre presenti capisaldi di reti GPS non permanenti, come la CA-GeoNet dell’INGV e l’IGM95.

Altri dati GPS sono stati forniti dalle reti GNSS della Regione Abruzzo, Regione Lazio, ItalPos, NetGeo, Regione Umbria, ASI ed Euref. Le stazioni acquisiscono continuamente dati sulla loro posizione grazie ai segnali radio inviati dalla costellazione di satelliti USA in orbita intorno alla terra 24 ore al giorno da oltre 20 anni (GPS, Global Positioning System).

Gli spostamenti del suolo registrati in ciascuna stazione sono stati calcolati dall’INGV analizzando i dati con differenti software scientifici (in particolare Bernese, Gamit e Gipsy) e successivamente combinati per fornire un unico risultato finale. Gli spostamenti sono stati calcolati come differenza tra le posizioni giornaliere delle stazioni nei giorni precedenti e successivi al terremoto.

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