La concreta possibilità che ci possa essere un rinnovamento radicale del direttivo del Consorzio Industriale, oltre alle voci di una possibile trasformazione se non soppressione dell’ente, hanno spinto la Picena Depur, la società che gestiva la depurazione consortile ad accelerare la procedura per recuperare il residuo credito di 5,6 milioni di euro che vanta nei confronti dell’ente dal lontano 2001. Nel frattempo, infatti, la depurazione è passata in carico alla società Ciip. E nelle settimane scorse è arrivato il decreto ingiuntivo a tutela della società per l’effettiva riscossione del credito. Chiuderà il Consorzio dopo questo provvedimento si chiedono in molti, soprattutto coloro che spingono per il suo smantellamento per assegnare le funzioni ai Comuni? Il debito con la Picena Depur è già inserito nel bilancio del Piceno Consind e fino a un paio di anni fa ammontava a 11 milioni di euro. In questo biennio è stata liquidata una tranche ma occorre saldare la somma restante. «Per questo motivo – spiega il presidente Domenico Re – a garanzia della Picena Depur abbiamo messo in vendita il depuratore di Santa Maria Goretti a Offida che la Ciip dovrebbe acquistare». Re usa il condizionale «poichè nel frattempo è cambiata la legge e per la Ciip l’acquisto dell’impianto è diventato più complicato». Dove troverà allora i soldi il consorzio per pagare il credito che la Picena Depur vanta nel confronti del consorzio industriale?
«Metteremo all’asta i lotti dietro alla cartiera Ahlstrom e abbiamo ancora 65.000 metri quadrati di terreno da alienare. Abbiamo chiesto alla Cassa di Risparmio di Ascoli un mutuo per chiudere tutto il capitolo debitorio dell’Ente e stiamo in trattativa. Così come eravamo e siamo in trattativa con la stessa società di depurazione per spalmare il debito. Probabilmente il rischio che a ottobre ci possa essere un cambio dei vertici amministrativi ha bruciato i tempi». (Fonte: Corriere Adriatico)

© Copyright - OFFIDA.info
Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.