Sono 18 i comuni delle Marche, per un totale di 258 mila cittadini, coinvolti nello studio di microzonazione sismica, finanziato con i fondi del 2011. Sette appartengono alle classi di rischio sismico 1 (alta), gli altri alla 2 (media). Le risorse nazionali, stanziate con un’ordinanza di protezione civile, cofinanziate da quelle regionali, consentiranno di costituire un patrimonio di conoscenze geologiche e tecniche indispensabili per la programmazione urbanistica. Gli studi servono, infatti, a individuare le differenti risposte che terreni di diverse tipologie possono dare a seguito di una scossa di terremoto della stessa magnitudo. I fondi 2011 destinati dallo Stato alle Marche ammontano a 162 mila euro e sono stati stanziati a seguito del terremoto in Abruzzo del 2009 per favorire “la sensibilizzazione in materia di prevenzione sismica”, riducendo il rischio in tutto il territorio nazionale. ‘Le Marche – ha dichiarato regionale al Territorio, Luigi Viventi – oltre a cofinanziare gli studi con altri 162 mila euro, metteranno a disposizione i risultati degli studi di microzonazione sismica che gli uffici regionali hanno condotto prima dell’emanazione della nuova normativa e che costituiscono un notevole patrimonio di conoscenze da condividere”. Si tratta di una prima tranche di un progetto pluriennale, al termine del quale gli studi dovranno aver interessato tutti i comuni delle Marche. Questi i comuni coinvolti per il 2011: Pesaro, Fano, Cagli, Tavullia, Gabicce Mare, Gradara, Mondolfo e San Costanzo (Pesaro-Urbino); Fabriano e Serra de’ Conti (Ancona); Treia, Pieve Torina, Visso, Serravalle di Chienti, Muccia, Castelsant’Angelo sul Nera e Monte Cavallo (Macerata); Offida (Ascoli Piceno). (AGI).

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