Il primo cittadino di Montefortino, Lando Siliquini, non ci sta affatto su motivazioni e metodi che hanno portato la Ciip all’aumento di capitale e sferra critiche su quanto accaduto. Il sindaco solleva anche una grave irregolarità che, secondo quanto da lui affermato, ci sarebbe stata riguardo la variazione allo statuto per la parte riguardante il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione. Siliquini attacca poi il primo cittadino di Offida e lo stesso presidente della Ciip. “E’ buffo – sostiene Siliquini in una nota – leggere che il Sindaco di Offida Lucio D’Angelo esprime perplessità per le criticabili motivazioni e la intempestività con cui la Ciip ha proposto l’aumento di capitale e la relativa sottrazione dei fondi destinati agli investimenti, quando in Assemblea Ciip ha dileggiato il sottoscritto per aver fatto le medesime considerazioni. L’Assemblea dei Sindaci, curiosamente presieduta dal Presidente della Società (un Controllato che si fa presidente dei Controllori: altro che “controllo analogo”!), ha approvato l’aumento di capitale – esclusi Montefortino, Porto San Giorgio, Belmonte, Acquasanta, Castel di Lama, Folignano – solo ed esclusivamente per mantenere a 5 i membri del Consiglio, eludendo gli intenti della legge finanziaria. In altre parole “fatta la legge trovata la scappatoia”, come recita un adagio tutto italiano”. Poi Lando Siliquini, che oltretutto è anche stato presidente dell’Ato 5, sferra ulteriori attacchi. “La cosa più disarmante – continua ad affermare – è stato sentire gli interventi di chi si arrampicava sugli specchi, mettendo le mani avanti con distinguo e timide rampogne, pur di approvare un provvedimento che (per chi non l’avesse capito) pesa due volte sulle tasche dei Cittadini. Sempre l’assemblea dei Sindaci presieduta dallo stesso presidente della Società, ha poi avallato la variazione allo statuto per la parte riguardante il numero dei membri del Consiglio di Amministrazione (che era l’unico vero scopo della convocazione) pur non essendoci il numero legale. Sembra incredibile, ma è proprio così. Per una norma costitutiva – conclude il sindaco di Montefortino – era infatti indispensabile la presenza di tutti i Sindaci della ex Vettore spa, ma questo requisito mancava in quanto assente il sottoscritto. Di conseguenza la delibera non poteva essere adottata”.  (Fonte: Corriere Adriatico)

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