Parla il segretario regionale del sindacato della polizia penitenziaria: “I reati sono cresciuti, sia quelli degli stranieri che quelli ‘predatori’: scippi e furti”

“I dati sull’indulto ad un anno dal provvedimento di clemenza evidenziano un aumento dei reati soprattutto quelli predatori, ossia scippi, furti, ma anche un aumento di reati commessi dagli stranieri,senza considerare che le carceri sono tornate oltre il limite regolamentari”. Parole di Aldo Di Giacomo, segretario regionale e consigliere nazionale del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria), che rimarca come “i furti e le rapine erano diminuite del 5% e del 7% nel primo semestre del 2006, mentre hanno registrato un aumento del 6% i furti e del 15,5% le rapine nel secondo semestre dello stesso anno. In particolare nei primi sette mesi del 2006 si è registrata, rispetto allo stesso periodo del 2005, un a diminuzione di 1048 rapine e di 23323 furti; invece, nel periodo agosto-settembre 2006 si è assistito , rispetto allo stesso periodo del 2005, a un incremento di 1952 rapine e di 28830 furti”. Alle Marche, continua Di Giacomo, “spetta il triste primato di aumento di rapine in banca: vi è stata una crescita dell’ 87% di rapine e del 9% dei furti”. I beneficiari dell’indulto a oggi sono stati 44300 di cui 26205 usciti dal carcere (di cui 16158 italiani 1047 stranieri), 18000 ne hanno beneficiato da misure alternative. “Dagli istituti di pena marchigiani — spiega l’esponente sindacale — sono usciti 550 detenuti, 322 dal carcere 228 da misura alternativa per la precisione: Ancona 87, Ancona Barcaglione 18, Ascoli 40, Camerino 6, Fossombrone 21, Pesaro 94, Macerata 13, Fermo 43. Ad oggi hanno fatto rientro in carcere 103 detenuti. Degli scarcerati a livello nazionale 6150 sono tossicodipendenti, 7200 i malati cronici. Dei detenuti con problemi di droga solo 3300 sarebbero in carico presso un Sert, dato preoccupante considerato che 2800 sono fuori da questa rete essenziale di assistenza. Riguardo, invece, ai 7200 detenuti dimessi affetti da patologie croniche, 2723 soffre di malattie infettive mentre 2399 di disturbi psichiatrici, quasi la totalità dei dimessi non segue con continuità cure adeguate. Nelle marche i detenuti dimessi con problemi di tossicodipendenza sono 14 di cui 7 risultano in carico al Sert, sono invece 3 i dimessi con problemi psichiatrici e 2 con malattie infettiva”. Di Giacomo continua evidenziando i dati dei detenuti usciti dalle carceri italiane e rientrati dopo aver beneficiato dell’indulto: “Il 21% di rientri significa anche che il 79% è ancora in libertà, e proprio il fatto che in un giro di pochi mesi ne sia rientrato ben il 21% indica che il ritmo di rientro è molto alto. Il 79% di non rientri sarebbe un buon dato se fosse registrato a sette anni dall’indulto, non ad un anno: a questi ritmi di rientri, 79% non evidenzia la presenza di persone reinserite nella società, ma l’esistenza di una smisurata riserva di criminalità. I detenuti di residenza marchigiana usciti grazie all’indulto sono 42 di cui 34 uomini e 8 donne. Dei detenuti usciti dalle carceri della regione nuovamente reclusi sono 21, quelli di residenza marchigiana 7”. (Fonte: Il Resto del Carlino)

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