di Alberto Premici – Nella seduta di ieri è mancato il numero legale nel consiglio provinciale di Ascoli, per l’assenza di tre membri della minoranza.

All’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio, nell’ ultima assise utile per evitare il commissariamento dell’ente fino al 18 dicembre, data in cui verranno rinnovate tutte le cariche con elezioni a ‘suffragio ristretto’.

È un periodo particolarmente complesso per la provincia Picena, dopo che Sergio Fabiani, non essendo stato rieletto sindaco di Montegallo e terminati i suoi tre mandati consecutivi, era decaduto dalla carica di Presidente, detenuta per tre anni.

Prese il suo posto, su indicazione della Prefettura, Luigi Capriotti, riconfermato vicesindaco di Acquasanta e più votato, con 434 preferenze.

Ma la travagliata storia della provincia di Ascoli, che ancora risente del divorzio con quella di Fermo, non finisce qui ed un riconteggio da parte della Prefettura dei voti e della graduatoria, sollecitato dal consigliere provinciale di Folignano, Daniele Tonelli, assegnerà la presidenza temporanea dell’ente proprio a quest’ultimo.

Neanche il tempo di convocare il Consiglio per Tonelli, terzo presidente in meno di un mese, che già si fa strada il commissariamento, dopo i fatti di ieri.

Appuntamento quindi al 18 dicembre 2021, quando verrà eletto il nuovo consiglio provinciale, con il solo voto ristretto dei sindaci e dei consiglieri comunali della provincia, così come voluto dalla legge Delrio.

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