La Regione Marche avanzerà, non appena completata la stima dei danni, la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità  naturale per far fronte ai danni in agricoltura e zootecnia. Al contrario non sarà richiesto formalmente lo stato di emergenza, perché questo significherebbe entrare nel meccanismo “perverso” del Milleproroghe che fa ricadere – come già avvenuto per l’alluvione di marzo del Fermano – i costi dell’emergenza sui cittadini. Lo ha confermato in diverse interviste ad emittenti televisive nazionali, oggi, il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca . Del resto è questa la linea comune di tutte le Regioni: nessuno dei territori colpiti dal maltempo di questi giorni ha avanzato la richiesta formale di stato di emergenza.

Giovedì mattina si svolgerà una riunione straordinaria dei Governatori delle Regioni sul maltempo alla quale parteciperà il presidente Spacca e alle ore 12 ci sarà l’incontro con il Governo, al quale le Marche chiederanno una norma ad hoc ed il sostegno finanziario per far fronte a questa grave situazione senza però dover far ricorso alla richiesta di emergenza e quindi ai meccanismi del Milleproroghe. A differenza della calamità naturale che, è bene ripeterlo, riguarda solo ed esclusivamente i danni in agricoltura e zootecnia e fa dunque direttamente riferimento al Ministero dell’Agricoltura, lo stato di emergenza ricade nelle previsioni del Milleproroghe. Il che significa che, per il ristoro dei danni, sono le Regioni a dover provvedere ricorrendo all’aumento dell’accisa sulla benzina o all’innalzamento dei tributi, per poter poi accedere alla eventuale compartecipazione dello Stato tramite il Fondo nazionale di Protezione civile.

La Regione Marche tuttavia ha già “sperimentato” sulla propria pelle tale meccanismo: per far fronte agli ingenti danni dell’alluvione del marzo 2011, la Giunta regionale ha dovuto aumentare di 5 centesimi l’accisa sulla benzina. Ma nonostante questo e nonostante il Consiglio dei Ministri avesse riconosciuto lo stato di emergenza per l’alluvione 2011, dallo Stato ancora non è stato stanziato un euro per quella calamità. Anche se formalmente lo stato di emergenza non è stato richiesto, nella sostanza le Marche stanno gestendo la calamità neve di questi giorni come se si fosse in uno stato di emergenza. Il contributo dei volontari, di tutte le istituzioni locali e regionali e l’impegno dei diversi livelli dell’amministrazione centrale dello Stato, dai vigili del fuoco ai carabinieri alle forze di polizia, sta facendo sì che l’emergenza sia gestita in modo efficace. Altresí è scattata prontamente la collaborazione tra le Regioni e un ringraziamento il presidente Spacca lo ha rivolto a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Provincia di Bolzano che hanno inviato mezzi nelle Marche agevolando il compito della protezione civile. (red)

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