di Alberto Premici – La Regione Marche ha una nuova legge per la pianificazione del territorio, approvata oggi in consiglio regionale dopo un lungo iter.

È la Legge Urbanistica n. 217 del 2023: “Norme della pianificazione per il governo del territorio”, votata a maggioranza con 19 consiglieri favorevoli, 6 contrari e un astenuto.

La legge pone diversi focus quali lo sviluppo sostenibile, la rigenerazione urbana, la tutela del paesaggio; introduce innovazioni quali il concetto di “città pubblica”, la riduzione del consumo di suolo e l’uso di energie rinnovabili. Tende in concreto a rivisitare quanto costruito, senza penalizzare il potenziale di sviluppo delle comunità locali. 

Prevede la proroga del Piano Casa, l’ampliamento in deroga dell’esistente fino al 20%, mentre per i Comuni e gli enti pubblici, fino all’attuazione a pieno regime della legge, sono ammesse le varianti sostanziali per 2 anni e le varianti SUAP.

I Comuni avranno quattro anni per adeguarsi alla nuova normativa.

Soddisfazione del presidente Francesco Acquaroli: “Dopo oltre 31 anni la Regione Marche ha una nuova legge per il governo del territorio, con l’approvazione definitiva appena votata in Consiglio Regionale.

Questo non rappresenta un punto di arrivo ma un punto di partenza. Una riforma che intende tutelare il paesaggio e garantire lo sviluppo; una legge che sostiene la semplificazione e la concertazione urbanistica, una maggiore coerenza nella gestione del territorio, una crescita equilibrata che protegge il consumo del suolo con il principio del saldo zero.

Un’ulteriore riforma strutturale per scrivere il futuro della nostra regione, che si aggiunge alle altre approvate in questi tre anni, come la riforma degli enti sanitari e al nuovo piano sociosanitario, nonostante i primi 14 mesi della legislatura siano stati pesantemente condizionati dalla pandemia.

Sono orgoglioso della coerenza e del coraggio messo in quello che stiamo facendo, anche se sono consapevole che i frutti di questo lavoro si vedranno nel tempo a venire, il tempo necessario affinché delle riforme così importanti producano gli effetti e le ricadute sul territorio”.

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