20170725_201749.jpgASCOLI – Ha fatto tappa in città, e ad Offida, martedì 25 luglio la quarantanovesima edizione della “Fiaccola di San Pantaleone”. Sono stati più di 50 i podisti provenienti da Montoro Inferiore (provincia di Avellino) che hanno partecipato all’iniziativa e che si sono uniti in una sorta di gemellaggio con i rappresentanti dell’U.S. Acli di Ascoli Piceno.

L’iniziativa, infatti, ha unito allo sport, la fede, la fratellanza, valorizzando così l’aspetto sociale dello sport. La giornata è iniziata presso il Santuario del Beato Bernardo ad Offida, al cui fianco in passato sorgeva la chiesa dedicata a San Pantaleone. All’interno del Santuario sono tuttora presenti un busto del santo ed un quadro di particolare importanza, che gli ospiti irpini hanno particolarmente apprezzato visto che si recavano per la prima volta ad Offida.

Dopo la celebrazione eucaristica c’è stata una breve sosta a Castorano (dove i podisti irpini hanno ricevuto la visita del responsabile della pastorale sport, turismo e tempo libero della Diocesi di Ascoli Piceno nonché parroco di Castorano Don Amedeo Matalucci ed il presidente della Consulta giovanile comunale Marco Canali).

A seguire, visto anche il maltempo che ieri ha colpito le nostre zone, i podisti hanno modificato il loro tragitto e la staffetta podistica ha toccato in particolare la città di Ascoli partendo dalla casa circondariale per concludersi presso la sede Acli di via 3 Ottobre.

Molto significativo è stato l’ingresso della fiaccola presso la casa circondariale di Ascoli Piceno e molto significativo il percorso fatto dalla fiaccola che è stata tenuta portata dai podisti irpini, da alcuni detenuti e da alcuni giovani del Servizio Civile volontario dell’U.S. Acli di Ascoli Piceno.

Il passaggio della “Fiaccola di San Pantaleone”, che da quasi 50 anni porta un messaggio di pace in tutto il mondo, ha destato attenzione nella cittadinanza nel percorso attraversato (via Piceno Aprutina, Via Napoli e via 3 Ottobre). Al termine della staffetta podistica ha avuto luogo la cerimonia di gemellaggio tra l’associazione irpina e l’U.S. Acli di Ascoli Piceno alla quale erano tra l’altro presenti il delegato provinciale del Coni Armando De Vincentis e la rappresentante regionale e provinciale dell’Avis Rosanna Travaglia Teodori.

“Un gemellaggio – hanno detto il parroco del santuario di San Pantaleone Don Francesco Sessa, il vice presidente provinciale dell’U.S. Acli Giulio Lucidi ed il presidente dell’associazione fiaccola San Pantaleone Gildo Barone – che nasce grazie all’U.S. Acli, che ha favorito questa iniziativa ma che evidenzia temi comuni come quello del terremoto di anni fa in Irpinia ed attuale nelle nostre zone, come quello dell’attenzione ai giovani delle due associazioni e come quello della devozione verso San Pantaleone da parte dei podisti irpini e verso Sant’Emidio (di cui sono state consegnate immagini) da parte dei dirigenti dell’U.S. Acli di Ascoli Piceno. Ma un gemellaggio che si è cementato anche nel gesto simbolico di portare per la prima volta la fiaccola di San Pantaleone all’interno di una casa circondariale dando un segno di attenzione verso le persone detenute”.

L’iniziativa è stata organizzata con la collaborazione dell’U.S. Acli Marche nell’ambito del progetto “Alimentazione, sport e salute” realizzato grazie ad un contributo offerto dalla Susan G. Komen Italia Onlus e per ulteriori informazioni sulla “Fiaccola di San Pantaleone” si può consultare il sito http://fiaccolasanpantaleoneborgo.weebly.com/


(red)

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