di Alberto Premici – In Italia, dopo i fatti del 7 ottobre, è scattato il rafforzamento degli obiettivi sensibili per il “rischio emulazione”, come sottolineato anche dalla premier Giorgia Meloni. Solo a Roma i presidi monitorati sono oltre 4.000. Nei giorni scorsi il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha effettuato una ricognizione degli obiettivi sensibili, aggiornando la lista che li elenca. In totale, hanno fatto sapere fonti del Viminale, sono 28mila luoghi e istituzioni monitorati con attenzione, per prevenire eventuali attacchi. Di questi, 205 sono quelli israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche ed edifici di culto.

Intanto la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo – ha operato due arresti nei confronti di un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Nelle chat con cui comunicavano, anche minacce alla premier Giorgia Meloni.

A Torino un 41enne tunisino armato di coltello, ha minacciato i passanti urlando Allah akhbar. E’ stato bloccato col taser dalla polizia e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

In tutta la zona attorno al Vaticano le forze dell’ordine hanno elevato il livello di vigilanza e rafforzato le misure di sicurezza.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista radiofonica, rassicura: “Al momento non ci sono minacce dirette verso l’Italia, però può esserci sempre qualche fondamentalista esagitato, qualche cane sciolto, quindi la prevenzione è massima. Non abbiamo pericoli segnalati imminenti. Si fa di tutto perchè gli italiani possano vivere in sicurezza, anche controlli sugli immigrati che arrivano perchè non ci siano infiltrati terroristi”.

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