di Alberto Premici – Dopo tarme, locuste e grilli, l’Unione Europea, come noto, ha autorizzato per l’alimentazione umana anche le larve della farina. Ma dubbi e studi scientifici creano molto allarme tra i consumatori.

La nutrizionista Silke Raffeiner del Centro Tutela Consumatori di Bolzano ricorda che “L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha indicato che le larve della farina ad esempio possono danneggiare chi è allergico ai crostacei e agli acari della polvere. Dello stesso avviso l’Efsa, autorità alimentare Europea che ha prodotto uno studio specifico sulle reazioni allergiche.

Molti altri osservatori e addetti ai lavori sono contrati a questa nuova “dieta”.

Coro unanime da parte della Coldiretti e, come afferma Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte: “Valorizzare la vera e tradizionale farina Made in Piemonte deve essere un assoluta priorità. La nostra regione è particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, senza dimenticare che per svariati prodotti da forno vengono impiegate altre tipologie di farine piemontesi, come quella di mais o di riso”.

Il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini: “Questi prodotti al momento non sembrano interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”.

Coldiretti giovani: “L’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”. 

Alcune riviste specializzate mettono in serio dubbio che i nuovi alimenti a base di insetti siano sicuri, come Alimenti&Salute di cui riportiamo lo stralcio di un articolo del 20/06/2022.

“Esiste un lato oscuro a quella che sembra la panacea di (quasi) tutti i mali? È la domanda che si sono posti alcuni esperti di alimentazione dell’Università di León (Spagna), secondo i quali occorre fare attenzione ai rischi sanitari connessi al consumo di insetti (rischi che, vale la pena evidenziarlo subito, sono in gran parte evitabili prestando attenzione alle modalità di conservazione e consumo).

ALLERGIE. Un tema ancora poco studiato: la sintomatologia associata al consumo di insetti è varia, e va dal semplice prurito allo shock anafilattico. Probabilmente però, sostengono gli esperti, è sufficiente che gli insetti vengano correttamente processati per ridurne la potenzialità allergenica.

SOSTANZE ANTINUTRITIVE E TOSSICHE. Tanto per cominciare, gli insetti potrebbero contenere alcuni antinutrienti, cioè composti che si formano con processi di degradatazione, conservazione, cottura ecc., presenti in vegetali e animali, che impediscono o rendono più difficile l’assorbimento dei nutrimenti: tra questi, il più diffuso negli insetti è la chitina, principale componente dell’esoscheletro degli artropodi, che ha un effetto negativo sulla digeribilità e l’impiego delle proteine. Altri esempi di sostanze antinutrienti sono i fitati e gli ossalati, che riducono l’assorbimento di minerali come il calcio, lo zinco, il manganese, il ferro e il magnesio.

BATTERI. Come i pesci, anche gli insetti possono essere contaminati da alcuni patogeni come la salmonella, l’E. coli o il Campylobacter. La soluzione in questo caso è piuttosto semplice e consiste nella cottura: le alte temperature eliminano, o comunque riducono sostanzialmente, la presenza di microorganismi patogeni.

SOSTANZE CHIMICHE CONTAMINANTI. C’è poi anche la contaminazione chimica, uno dei rischi maggiori collegati al consumo di insetti, principalmente quelli selvatici: nel 2007, ad esempio, diversi bambini e donne incinte della comunità di Monterrey (California) si intossicarono mangiando cavallette importate dal Messico che presentavano alti livelli di piombo. Tra le sostanze che si trovano frequentemente negli insetti vi sono alcuni metalli pesanti (come piombo, appunto, rame e cadmio) e pesticidi”.

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