Il professor Sellitto ha illustrato le ultime scoperte in tema di microrganismi utilizzati in Viticoltura.
Gli ultimi dati sullo stato di salute del pianeta, pubblicati recentemente sul sito della Nasa, evidenziano che abbiamo raggiunto un altro record negativo equivalente a 411 ppm di C02 nell’atmosfera dato che conferma il trend di crescita di questo gas serra negli ultimi 20 anni.
Considerando che il settore agricolo contribuisce agli sconvolgimenti climatici del nostro pianeta per circa il 30% c’è la necessità di trovare quanto prima soluzioni alternative in tutti i settori agricoli. A questa analisi non sfugge neanche lo stato attuale della viticoltura.
Le tecniche di produzioni di avanguardia e le ultimissime applicazioni tecnologiche consentono ai viticoltori di poter migliorare le loro produzioni non solo in senso quantitativo ma anche qualitativo. Partendo dal concetto che la vite in un sistema di conduzione tradizionale assorbe una grande quantità di fitofarmaci è arrivato il momento di cambiare rotta con urgenza.
Anche la viticoltura biologica, tiene conto anche delle possibilità aperte dalla metagenomica, biologia molecolare ed altre tecniche per lo studio della biodiversità, traghettandosi verso tecnologie più efficaci e sempre più a basso impatto ambientale.
Il concetto di residuo zero utilizzato dalle biotecnologie spinge verso una sua applicazione più concreta e si propone come tecnica vincente per i prossimi anni anche come sfida ai grandi cambiamenti climatici che stiamo subendo.
Questi sono stati alcuni dei temi trattati ad Offida, meraviglioso borgo medievale, organizzato da MSBIOTECH spa azienda leader nelle biotecnologie in agricoltura, presso l’Enoteca Regionale.
L’ incontro tecnico scientifico, che ha richiamato numerosi viticoltori e non solo è stato tenuto dal professor Vincenzo Michele Sellitto, esperto di Suolo e tecniche innovative in agricoltura ma soprattutto vero e proprio divulgatore di questa nuova tecnologia relativa all’utilizzo dei microrganismi in agricoltura.
Sellitto ha intrattenuto il pubblico coinvolgendolo in un viaggio virtuale partendo, dal suolo considerato come un organismo vivo e analizzando le varie interazioni tra piante e microrganismi. Ed è proprio in questo contesto che il concetto di suolo viene reinterpretato in una rinnovata, migliore e adeguata definizione che ne definisce il ruolo considerandolo
come organismo vivente al pari della pianta da esso ospitata.
“Solo così possiamo pensare a delle tecnologie in grado di tutelare e preservare il suolo”, ci ricorda Sellitto. Oggi grazie all’uso di microrganismi del suolo opportunamente selezionati, è possibile ridurre l’uso dei pesticidi che non hanno più ragione di essere in un equilibrio micro biologicamente funzionale a tale relazione. La caratteristica essenziale ed estremamente innovativa dei microrganismi è quella di essere in grado di creare delle vere e proprie reti di interscambio di elementi nutrizionali che in taluni casi riescono ad evolversi ulteriormente realizzando proprio quella relazione endofitica con la pianta che sarà in grado di essere aiutata e sostenuta per fronteggiare i maggiori stress biotici e abiotici che si presenteranno durante il ciclo vitale.
Affermando quindi la possibilità di comunicazione tra le piante, si evidenzia un sistema finemente interconnesso che fa dello scambio di segnali chimici un elemento essenziale alla comprensione e allo studio della relazione suolo-pianta nel quale molecole e recettori sono pronti secondo le “istruzioni” che si scambiano ad ostacolare o a favorire il ciclo di vita della pianta. In altre parole se le viti vengono opportunamente trattate possono creare delle interconnessioni radicali che conferiscono a questo nuovo
sistema maggiore resistenza alle avversità biotiche e abiotiche.
Sellitto ha inoltre illustrato come è possibile migliorare lo stato di salute della pianta, controllare le malattie fungine e gli stress ai cambiamenti climatici utilizzando; biopreparati a base di microrganismi come quelli utilizzati in differenti distretti agricoli in Italia. Non esiste ancora una scienza che racchiuda e descriva come utilizzare al meglio questi prodotti, cosi come invece esiste per la patologia vegetale ed entomologia.
In quest’ottica Sellitto sta sviluppando e portando nel mondo agricolo e nelle università l’insieme delle conoscenze acquisite in un corso di Microbiologia applicata ai sistemi colturali. Oggi la Muffa grigia, il mal Bianco, la Peronospora problematiche molto note ai viticoltori posso essere trattate in un sistema totalmente biocompatibile.
Questo è solo il primo di una serie di eventi che saranno organizzati sul territorio, un format di formazione e proposte tecniche in un mix completo per promuovere la viticoltura a impatto zero.
(red)