I cammini come esperienza di rivitalizzazione dell’entroterra italiano. ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo punta sull’attrattiva della spiritualità francescana da ripercorrere dentro le vicende storiche della nascita dei frati cappuccini con i tanti luoghi e le figure dei santi e beati presenti nelle Marche per valorizzare l’hinterland italiano. Il turismo legato ai cammini alla spiritualità richiede una pianificazione e una gestione precisa per garantire un’esperienza autentica e significativa per i viaggiatori in cerca di connessione spirituale attraverso il viaggio.

La presentazione e promozione del percorso è ideale anticipazione delle celebrazioni dei 500 anni delle origini dei frati cappuccini nell’entroterra marchigiano, zona messa a dura prova da eventi sismici ma che ora sta riaffiorando in tutta le proprie potenzialità e valore. Il cammino dà nuovo slancio ai luoghi di accoglienza e di ristorazione e vigore al cospicuo patrimonio storico artistico che le zone custodiscono e che ancora in maggior parte non è stato scoperto.

Uno strumento utile saranno le convenzioni con una Carta del pellegrino che consentano ai camminatori di accedere ai vari servizi con prezzi di favore.

Il Cammino dei Cappuccini avrà in sé la suggestiva particolarità di coniugare insieme l’esperienza del camminare alla dimensione spirituale, con possibilità di accoglienza e di incontri con i religiosi nei conventi ospitanti (Fossombrone, San Severino Marche, Camerino, Santuario della Madonna dell’Ambro, Offida, Ascoli Piceno) al fine di introdurre il camminatore nella storia del luogo, nella spiritualità e nel clima francescano, e alla dimensione storico-culturale di conoscenza degli eventi e delle ricchezze culturali e artistiche dei luoghi interessati.

Interessante sarà anche la possibilità che gli stessi frati cappuccini (non pochi dei quali amano camminare), con accordi previ, possano mettersi in cammino in alcune tappe con i pellegrini, per condividere l’esperienza bella del camminare insieme e creare legami di amicizia tra i camminatori. I primordi dei frati cappuccini sono tutti nelle Marche e perciò non stupisce che ancora oggi quello dei frati cappuccini sia l’ordine religioso più numeroso e con tante presenze nelle Marche (100 religiosi circa e 16 presenze conventuali). Da qui nasce l’idea di un cammino che possa ripercorrere da nord a sud, in un percorso di circa 380 km, tutte le tappe più importanti degli albori di questa esperienza spirituale. Il cammino è composto di 17 tappe: inizia da Fossombrone, ha il suo fulcro a Camerino (luogo di nascita dei cappuccini) e il suo epilogo ad Ascoli.

L’idea de Il cammino dei cappuccini nasce dal combinare insieme la tendenza odierna alla riscoperta dei cammini con una unicità della Regione Marche. Le Marche, infatti, custodiscono qualcosa di unico al mondo, ancora tutto da valorizzare. In terra marchigiana, nel lontano 1528 nacque con la Bolla Religionis Zelus, emanata da Clemente VII, l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e tutti gli antefatti più importanti di questa affascinante novità sono condensati nelle Marche, regione che, più di ogni altra, è stata plasmata dalla presenza francescana.

Da Montefalcone, dove Matteo da Bascio fuggì dal convento dei frati minori, a Fossombrone, luogo da cui Ludovico e Raffaele Tenaglia diedero il via alla riforma francescana; da Cingoli, Cupra Montana e Albacina, luoghi in cui si snodano le vicende più importanti dell’inizio del nuovo ordine a San Severino Marche che, con il convento del SS. Salvatore in Colpersito, rappresenta il luogo francescano più significativo in Regione per la memoria di due episodi della vita di San Francesco, e Camerino, primo convento al mondo dei frati cappuccini e vero perno di questo cammino. Infine, i molti santi e santuari cappuccini presenti in Regione: il Santuario del Beato Benedetto da Urbino a Fossombrone, che custodisce le spoglie del Beato urbinate, il Santuario della Madonna dell’Ambro, secondo santuario più importante delle Marche dopo quello di Loreto, il Santuario del Beato Bernardo in Offida e il Santuario di San Serafino da Montegranaro ad Ascoli, anch’essi custodi delle spoglie mortali dei due santi, passando per Capradosso, luogo del Venerabile fra Marcellino.

Tuttavia, il camminatore che non avesse a disposizione il tempo a compiere l’intero percorso potrebbe avvalersi di una doppia possibilità: percorrere la prima parte del cammino da Fossombrone a Camerino (10 giorni di cammino) e poi eventualmente completare in una seconda volta la seconda parte del cammino da Camerino ad Ascoli (7 giorni di cammino). All’orizzonte, benché non immediatamente prossimo, si staglia anche l’importante evento dei 500 anni della nascita dei frati cappuccini (1528-2028) e in vista di quella data, nella quale sarà proposto un anno di pellegrinaggi a tutti i cappuccini del mondo – che attualmente sono più di 10.000 circa, sparsi in ben 110 nazioni nei cinque continenti – con i gruppi che vorranno accompagnare, con indulgenza plenaria annessa.

“Il turismo legato alla spiritualità attraverso i cammini rappresenta un settore in costante evoluzione all’incrocio tra il patrimonio culturale, il cammino come percorso fisico e simbolico, e l’esperienza spirituale del viaggiatore. Questa forma di turismo si basa su una serie di elementi chiave come la creazione di percorsi specifici resi accessibili ai viaggiatori. È essenziale fornire strutture di accoglienza adeguate e che rispecchino l’atmosfera spirituale del luogo e garantire un comfort adeguato ai pellegrini. Gli esperti locali e le guide spirituali devono essere formati per offrire un’esperienza autentica e informativa ai visitatori e inoltre la gestione sostenibile del turismo è cruciale per preservare l’ambiente naturale e culturale dei luoghi spirituali. Questo può implicare limitazioni sul numero di visitatori, il riciclo dei rifiuti e la promozione del rispetto per la natura. L’organizzazione di eventi speciali, cerimonie o rituali lungo il cammino può arricchire l’esperienza dei visitatori e consentire loro di partecipare attivamente alla spiritualità del luogo. La continua ricerca e documentazione dei cammini spirituali è fondamentale per mantenere e diffondere la conoscenza su tali luoghi. Questo può coinvolgere archeologi, storici, antropologi e teologi”, commenta Sandro Pappalardo, consigliere ENIT.

“L’esperienza del cammino dei cappuccini è la perfetta unione fra il benessere fisico e quello spirituale e i luoghi attraversati sono intrisi di storia, tradizione e cultura. E poi ci sono loro, i frati cappuccini, la cui saggezza è fonte di ispirazione e la cui compagnia è oltremodo piacevole. Per le Marche è una grande opportunità quella di far conoscere i suoi luoghi storici e genuini, ma anche un’importante occasione per l’economia dei territori interni”, dichiara il deputato Fdi Antonio Baldelli, promotore dell’evento. (Fonte: ENIT)

LA TAPPA DI OFFIDA

Dati
KM: 24,5
Difficoltà: alta
Dislivello toTale: salita 750 m, discesa 920 m
Acqua: 9,5 km (Appignano del Tronto)
Il percorso
Da davanti il Santuario del Beato Bernardo di Offida (quota 320 m slm), prendiamo a destra la breve discesa di via Nenni, superiamo il cancello sempre aperto dello stadio e, fatte le scalette, andiamo a destra sul breve sentiero che scende a Via Martiri della Resistenza. Percorriamo 200 m a sinistra fino al bivio, poi svoltiamo a destra su via I Maggio che prosegue fuori abitato come S.P. 176. Superato il bivio
con via De Gasperi, al termine della curva fiancheggiamo il recinto di una casa e al bivio a sinistra si prende la sterrata in discesa che attraversa la suggestiva campagna di contrada San Lazzaro passando tra vigneti, uliveti, frutteti, querce e case coloniche, per raggiungere, dopo breve salita, l’azienda vitivinicola “La Valle del Sole”. Attraversata la S.P. 176, a destra della casa si scende su brecciata per 1 km e, guadato il torrente Lama, si raggiunge la S.P. 43 (nelle vicinanze si trova la casa natale del Beato Bernardo da Offida). Ci aspettano adesso alcuni saliscendi collinari; attraversata la strada, la breve salita di fronte ci porta davanti ad una casa, a sinistra della quale si prende una brecciata per lasciarla subito dopo e scendere a destra sullo sterrato che attraversa il fosso Porchia (confine comunale Offida-Appignano del Tronto). Risaliamo dritti fino ad un caseggiato (Palazzo di Cappella) e percorriamo a destra per circa 300 m lo stradello asfaltato di cresta in contrada Palazzi, poi scendiamo a sinistra a bordo del campo che fiancheggia un oliveto e, attraversato il fosso di Prato Grande, risaliamo dritti sul campo, aggiriamo a destra il recinto di una casa e scendiamo sulla strada asfaltata. Appignano del Tronto è davanti a noi; raggiunto il bivio con la S.P. 15, svoltiamo a sinistra e poi, dopo 80 m, a destra, per percorrere la S.P. 4 che scende tra i calanchi, passa sui ponti sopra il fosso Volubile ed il torrente Chifente e risale fino a Raggiungere il centro di Appignano del Tronto (194 m). Dalla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista prendiamo via Roma e proseguiamo per via Rimembranze passando di fianco alla chiesa di S. Maria del Piano Santo realizzata nei primi anni del ‘600 su una preesistente cona. Giunti al cimitero, continuiamo in salita per via Colleguardia fino a raggiungere dopo 1,7 km, in corrispondenza di alcune case dopo un doppio tornante, un bivio. Da qui saliamo per una panoramica sterrata che in corrispondenza di una curva raggiunge una piccola cona realizzata con alcuni resti dell’antica chiesa di San Casciano. Dalla successiva casa parte una brecciata e al bivio (388 m slm) proseguiamo a sinistra in discesa fino alla S.P. 73, Raggiunta dopo aver percorso 1,6 km in campagna (questo tratto è su terreno argilloso, da evitare in
caso di pioggia utilizzando il percorso stradale da Appignano del Tronto ad Ascoli Piceno per Valle Senzana). Camminiamo per un tratto di strada e, superati il bivio per Appignano ed il ristorante Santa Lucia, al bivio a destra si sale per raggiungere la piccola frazione Il Colle (348 m), punto panoramico di fronte al monte Ascensione. Il paesaggio è ora completamente diverso da quello nei dintorni di Offida, segnato dalla presenza dei calanchi dell’Ascensione. Da Colle inizia una discesa, abbastanza
ripida nel tratto iniziale, che termina dopo circa 1,3 km con l’attraversamento su ponticello del torrente Bretta (156 m), che in questo tratto segna il confine comunale tra Appignano del Tronto ed Ascoli Piceno (anche questo tratto è da evitare in caso di pioggia). Svoltiamo a destra di fronte all’ex casetta di guardia del Consorzio di Bonifica del Tronto (nel dopoguerra l’area fu oggetto di importanti lavori di sistemazione
idraulica per contrastare l’avanzata dei calanchi) e dopo circa 250 m prendiamo a sinistra la brecciata che sale per 3 km fino a raggiungere la strada asfaltata in corrispondenza della fontanella chiusa di Cima Gallo. Proseguiamo a destra in leggera salita per circa 400 m fino a raggiungere un bivio a sinistra (421 m) che rappresenta la quota più alta della tappa. Inizia la discesa verso Ascoli: percorriamo la strada di cresta
lungo Valle Fiorana e, giunti al bivio in corrispondenza del ponte sul torrente Chiaro, lo attraversiamo e percorriamo viale Federici, via Rigantè fino al Ponte Romano e, dal lavatoio, via S. Serafino da Montegranaro fino al Santuario dedicato al Santo dei frati cappuccini delle Marche, sulla cui tomba si conclude il cammino dei cappuccini.

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