di Alberto Premici – Dopo più di 40 anni di studi, lungaggini, ritardi e ostacoli, l’Italia avrà finalmente il ponte che collegherà la penisola alla Sicilia, colmando una parte del gap infrastrutturale che affligge il sud.

L’opera è stata approvata definitivamente del Senato, con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astensioni.

I dati del Ministero delle Infrastrutture (Mit), evidenziano la portata e straordinarietà dell’infrastruttura strategica:

il progetto tecnico ad oggi è costituito da 8.000 elaborati progettuali e prevede:
– una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri;
– una larghezza dell’impalcato di 60,4 metri;
– un’altezza delle torri di 399 metri;
– un’altezza del canale navigabile centrale di 65 metri per il transito di grandi navi;
– 6 corsie stradali (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno.

Il costo previsto sarà di 13,8 miliardi. La struttura sarà progettata per resistere ad una velocità del vento di 270 km/h e un sisma di magnitudo 7,1 della scala Richter.

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