Da qualche giorno i dati a livello nazionale sull’andamento della pandemia, riservano buone notizie che lasciano ben sperare in una positiva inversione di tendenza. L’indice Rt è a 0,97, in calo rispetto all’1,31 e l’incidenza settimanale con 1823 positivi ogni 100.000 abitanti. Anche il tasso di occupazione in terapia intensiva è in decremento, al 16,7% rispetto al 17,3% della scorsa settimana.

Dati confermati da fonti dell’Istituto Superiore di Sanità che, in una nota, dichiara: “Nel periodo 5 gennaio 2022 – 18 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici – spiega l’Iss – è stato pari a 0,97 (range 0,86 – 1,18), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,96 (0,94-0,99) al 18/01/2022 vs Rt=1,01 (0,99-1,02) all’11/01/2022”.

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 16,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio) vs 17,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 30,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 27 gennaio) vs 31,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio)”.

“Sono quattro le Regioni/Province autonome classificate a rischio alto di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati. Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 652.401 vs 658.168 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 15% la scorsa settimana). E’ in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 41%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 44%)”.

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