Stavolta, a descrivere con puntualità e dati reali alla mano quanto sta avvenendo, non sono più le voci isolate di una specifica categoria in difficoltà o i risultati di una statistica impietosa. La crisi, che le imprese dei comparti produttivi delle costruzioni e dell’autotrasporto di Confartigianato descrivono, è arrivata al limite del punto di non ritorno.

È notizia di oggi che le forniture di materie prime essenziali ai numerosi cantieri edili attivi nel nostro territorio rischiano il blocco totale, dovuto al rincaro progressivo e senza limiti della componente “energia” che permette a monte della filiera la produzione dei materiali più utilizzati: ferro e PVC.

Giuseppe Neri della “Ditta Neri Giuseppe & C. Snc” è lapidario: “Stiamo verificando la possibilità di fermare tutti i nostri cantieri poiché i principali fornitori ci hanno comunicato che entro questa settimana il ferro raddoppierà il suo prezzo corrente e, cosa ancora più drammatica, le acciaierie procederanno, se la situazione continuerà, allo spegnimento degli altiforni. È diventato antieconomico produrre i materiali per l’edilizia, anche la produzione di PVC/polietilene (utilizzato per le tubature di acquedotti e collettori fognari) subirà nel breve periodo lo stesso destino.

Adesso non è più un problema di aumento dei costi delle materie prime: avremo addirittura la pressoché totale mancanza di queste. Senza materie prime i cantieri si fermeranno, le imprese non potranno lavorare e si avvicinerà lo spettro della chiusura.”
Dello stesso tenore anche Michele Pupi della “M.& P. Costruzioni SNC” che dichiara aumenti incontrollabili lungo tutta la filiera, dal calcestruzzo all’acciaio ai laterizi (qui il prezzo è lievitato del 35/40%): “Anche il recente aggiornamento del prezziario regionale – riferisce Pupi – relativamente all’acciaio non è più sufficiente a coprire questi aumenti indiscriminati, repentini e costanti.

I margini per le imprese sono ormai terminati e lavorare rappresenta un costo non più sostenibile”.
Natascia Troli, presidente del direttivo territoriale AP e Giuliano Fratoni, presidente degli Edili di Confartigianato Macerata – Ascoli Piceno – Fermo intervengono con parole di amarezza: “Sono venuti al pettine, purtroppo con velocità galoppante, quei molteplici nodi strutturali che Confartigianato per anni ha segnalato al mondo della politica, tra questi: la nostra dipendenza da pochi e non troppo fidati fornitori di gas, costi energetici per le imprese non competitivi rispetto agli altri partner europei con peso di accise inique, aliquote e oneri di sistema non più giustificabili, delocalizzazione del nostro patrimonio di conoscenza nell’alta tecnologia come nei settori della produzione tradizionale.

È avvilente ed è comprensibile che monti la rabbia tra le micro e piccole imprese nei settori più colpiti e pian piano in ogni asset economico. Se l’edilizia interromperà i propri cantieri, cosa ne sarà del settore trainante del nostro tessuto economico e di tutta la filiera collegata? Fino a quando le imprese del trasporto/traslochi/facchinaggio potranno rivedere in aumento i propri listini?”.

LISTINO PREZZI CORRENTI (2022) CONFRONTATO CON IL 2021

Prezzi 2021
– acciaio per CA (con montaggio): 0,75/0,80 euro/kg
– calcestruzzo Rck 30-35: 65,00-68,00 euro/mc
– blocco poroton 30x25x25: 0,62 euro/cad
– legno lamellare GL24h: 700 euro/mc


Prezzi ad oggi (2022)
– acciaio per CA (con montaggio): 1,30-1,40 euro/kg
– calcestruzzo Rck 30-35: 88,00-90,00 euro/mc
– blocco poroton 30x25x25: 1,55-1,60 euro/cad
– legno lamellare GL24h: 1200-1300 euro/mc. (Red)

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