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Una telecamera a raggi infrarossi li avverte del blitz dei carabinieri
OFFIDA – Nell’ambito di un incisivo servizio di controllo del territorio, i carabinieri di Offida sono riusciti, ancora una volta, a scovare un altro degli opifici gestiti da extracomunitari cinesi in parte clandestini. La brillante operazione, che si è protratta per tutta la nottata dell’altro ieri, ha portato a due denunce, due espulsioni dall’Italia e al sequestro di materiale. Gli uomini dell’Arma, infatti, hanno dovuto lavorare fino all’ alba per venire a capo di una situazione che si era resa difficile fin dall’ inizio. In un casolare sito in contrada San Lazzaro di Offida, lungo la strada che conduce a Castorano, alcuni cinesi erano intenti alla lavorazione di scarpe. Su una parete esterna dello stabile era stata posizionata una telecamera a raggi infrarossi nascosta dentro una bottiglia di plastica tagliata a metà e rivolta verso la strada in modo da permettere l’ avvistamento di eventuale gente indesiderata. I militari, infatti, al momento dell’irruzione, non hanno trovato persone all’interno dell’ abitazione, in quanto gli occupanti si erano già dati a precipitosa fuga. A questo punto è scattato l’inseguimento, reso difficile, oltre che per il buio della notte, anche per l’impervio terreno circostante. Due persone, un uomo e una donna, dopo un tenace inseguimento, sono state raggiunte in mezzo alla campagna tra un vigneto e un canneto. Sono stati accompagnati in questura e quindi espulsi poiché risultati clandestini. Il titolare della fabbrica è riuscito a fuggire, è stato comunque denunciato a piede libero per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
E’ stato denunciato anche l’ offidano proprietario dell’immobile dichiarato irreperibile. Si presume che altri cinesi, almeno quattro, siano riusciti a dileguarsi al momento dell’ arrivo dei carabinieri. L’opificio, naturalmente, è stato posto a sequestro come pure la telecamera e gli altri oggetti rinvenuti. Continua così la lodevole opera dei carabinieri per reprimere lo sfruttamento di persone clandestine costrette a prestare la loro opera per pochissimi soldi e, soprattutto, lavorare in condizioni igieniche miserevoli.
E non è questa la prima volta che i Carabinieri di Offida intervengono in situazioni del genere. E’ del 18 Gennaio scorso il penultimo blitz effettuato presso un altro opificio ubicato a quattro chilometri da Offida. In quell’operazione furono trovati ancora extracomunitari cinesi clandestini e costretti a lavorare in pessime condizioni igieniche. Anche allora ci furono tre provvedimenti di espulsione, un arresto, una denuncia e il sequestro dello stabile. Per quanto riguarda, invece, gli extracomunitari in regola con le vigenti leggi e residenti in Offida, essi sono attualmente duecentoquarantadue, di cui trentasei provenienti dall’Africa, diciassette dall’America e Oceania, sessantuno da Paesi europei e centoventotto dall’ Asia, di questi la maggioranza è cinese, sono oltre cento. Nulla sappiamo di quanti agiscono nella clandestinità.
Con questo blitz comunque non finiscono le indagini dei carabinieri che proseguiranno la loro inchiesta tesa a scovare se esistono altri opifici gestiti in maniera clandestina al fine di reprimere il triste fenomeno dello sfruttamento della manodopera e dunque della riduzione in schiavitù. (Fonte: Corriere Adriatico – Autore: Nicola Savini)

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