Province si, province no, forse, chissà. Sta di fatto che domenica prossima, 12 ottobre 2014, dalle 8 alle 10, in base alla  legge 7 Aprile 2014, n. 56, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, si svolgeranno le elezioni di secondo grado dei consigli metropolitani, dei presidenti delle province e dei consigli provinciali nelle regioni a statuto ordinario.

Nelle Marche si voterà in tutte le province, con esclusione di Macerata che andrà al voto tra due anni. Sono chiamati alle urne tutti i sindaci e i consiglieri comunali dei rispettivi territori: 645 gli elettori della Provincia di Ancona, 708 quelli di Pesaro Urbino, 465 a Fermo e 416 ad Ascoli Piceno, per un totale di 2234. Gli elettori voteranno utilizzando schede con colori diversi, a seconda della fascia demografica di appartenenza del proprio Comune: il voto sarà infatti “ponderato” sulla base del numero di abitanti.

Per l’abolizione effettiva delle Province serve una riforma costituzionale, ovvero la revisione del Titolo V della Costituzione, riforma già prevista nell’agenda dell’attuale governo. Con questa legge, approvata in via definitiva alla Camera, le Province vengono svuotate dai poteri e completamente riorganizzate. Tra le competenze residue attribuite alle province dopo la riforma, restano ambiente, scuola, trasporto pubblico e pianificazione del territorio; tutte le altre vengono trasferite alle Regioni e ai Comuni. I consigli provinciali verranno trasformati in assemblee dei sindaci.

(Alberto Premici)

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