Riceviamo e pubblichiamo la cronaca di un episodio, meritevole di attenzione, avvenuto nel Poliambulatorio di Offida.

Lunedì 3 Dicembre, un giorno come tanti altri al punto prelievi del Poliambulatorio di Offida.

All’improvviso un signore, in attesa, ha un malore; le infermiere escono in corridoio e lo distendono a terra.

Si rendono subito conto della gravità della situazione; si tratta di un arresto cardiocircolatorio. Iniziano subito le manovre rianimatorie con il massaggio cardiaco esterno, mentre nel frattempo altre colleghe provvedono a procurare il defibrillatore ed il carrello delle urgenze.Arriva anche un medico in servizio presso lo stesso Poliambulatorio a dare supporto; intanto era già stato chiamato anche il 118.In quel momento il personale della POTES è fuori sede per un soccorso e quindi l’uso del defibrillatore e la rianimazione cardio-polmonare, eseguita da infermiere preparate, è stata fondamentale.Dopo circa 20 minuti di rianimazione è arrivato anche il personale della POTES.

Nel frattempo il paziente si era ripreso e si è provveduto, tramite l’equipaggio medicalizzato del 118, al trasferimento presso l’Ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno, dove è poi stato ricoverato in UTIC.

La sopravvivenza, in caso di arresto cardiaco, dipende dalla realizzazione di una corretta sequenza e dalla precocità degli interventi salvavita.

Spesso la figura dell’infermiere, soprattutto negli ambulatori, viene sottovalutata, ma in questo caso la presenza di personale infermieristico competente e l’uso del defibrillatore, hanno fatto la differenza.

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