È da poco passata la mezzanotte e una ragazza è seduta con le gambe nel vuoto sul parapetto del ponte Meier di Alessandria.

Una videochiamata alla madre per dirle di volerla fare finita. Ha lo sguardo perso nel vuoto e non sembra accorgersi dell’arrivo dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile, giunti a fari spenti e senza sirene.

Uno di essi scavalca la balaustra e con cautela raggiunge la ragazza. Cerca di rassicurarla ma lei minaccia di lasciarsi cadere nelle gelide acque del fiume. Poi lentamente, con comprensione ed empatia, quel Carabiniere riesce a conquistare la sua fiducia: si siede accanto a lei, le chiede come si chiama e quali sono i brutti pensieri che la tormentano.

L’arrivo sul posto dei soccorsi, però, altera l’umore della ragazza, che chiede di far allontanare tutti ad eccezione del Carabiniere di cui oramai si fida.

Il dialogo riprende e ormai la giovane donna si convince ad alzarsi. Insieme i due riescono ad avvicinarsi in prossimità della balaustra, nonostante la trave sia resa viscida dall’umidità della notte.

La ragazza viene afferrata dagli altri Carabinieri intervenuti e, finalmente, riportata sulla piattaforma pedonale. L’incubo è finito: è in salvo.

L’intervento dell’Arma, richiesto dalla madre della giovane, ha avuto successo: la ragazza prima è stata aiutata a rientrare in sicurezza nell’area pedonale, poi è stata trasferita in pronto soccorso.

A salvare la ragazza dalla decisione sbagliata è stato il vicebrigadiere Salvatore Germanà, 40 anni, nell’Arma dal 2005.

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