di Alberto Premici – Sono sempre vive le possibilità di una soluzione diplomatica della crisi tra Ucraina e Russia, che da settimane preoccupa il mondo intero.

Sul sito dell’intelligence dell’Estonia, è stato pubblicato un report, con informazioni considerate attendibili, sulle forze in campo già schierate.

La Russia ha mobilitato 150.000 uomini sul confine ucraino, dispiegando unità da tutti i distretti militari, incluso il lontano oriente, e da tutte le 12 armate. Si tratta del più grande dispiegamento di forze russe degli ultimi 30 anni.

In aggiunta a tre divisioni meccanizzate di fucilieri, una divisione aviotrasportata ed una brigata di fanti di marina permanentemente dispiegati nella regione, la Russia ha spostato al confine con l’Ucraina 60 battaglioni di carri e fucilieri, 10 battaglioni missilistici Iskander, 30 battaglioni di artiglieria e artiglieria lanciarazzi.

Oltre a questo la Russia ha messo in posizione pieno supporto logistico, spostando unità di comando e di retrovia supplementari, oltre a depositi di munizioni in posizioni avanzate in direzione dell’Ucraina.

Il contingente è supportato da un’aeronautica dominante nella regione e dalla flotta del Mar Nero, equipaggiata di missili Kalibr.
Questo inverno ha visto inoltre un forte aumento delle attività dei servizi speciali e della Spetsnaz contro obiettivi strategici in Ucraina.

In aggiunta, la Russia ha dispiegato circa 20.000 soldati in Bielorussia come parte della preparazione militare.

Oltre alle unità di manovra, sistemi di missili Iskander e sistemi anti-aerei S400 sono stati dispiegati in Bielorussia per la prima volta. Unità provenienti da 3 divisioni aviotrasportate e da tutte le brigate aviotrasportate sono arrivate in Bielorussia.

La valutazione dell’intelligence estone è che le forze armate russe sono pronte ad imbarcarsi in un’operazione militare su vasta scala contro l’Ucraina a partire dalla seconda metà di febbraio.

Anche se la leadership russa fosse persuasa a desistere da un’aggressione militare, l’Estonia e gli altri paesi occidentali devono prepararsi ad una pressione militare russa sempre maggiore; la minaccia diretta di una guerra è diventata parte integrante della politica estera della Russia di Putin.

(Fonte: International Security and Estonia 2022 – Estonian Foreign Intelligence Service)

L’esercito ucrsino può contare su oltre 200mila soldati e 900mila riservisti, ma dal 2014 si è rafforzato, anche grazie a 2,5 miliardi in aiuti militari americani. Inoltre in questi giorni l’Ucraina sta ricevendo armamenti della Nato, anche strumenti all’avanguardia come i droni da combattimento turchi Bayraktar TB2.

Nelle ultime ore la Lituania ha inviato una fornitura del sistema missilistico anti-aereo Stinger, mentre altre 180 tonnellate di munizioni sono arrivarte dagli Stati Uniti, per un totale di circa 1.500 tonnellate dall’inizio della crisi.

In più in base a un precedente accordo tra i due Paesi, ma non è stato spigato quale, la Francia ha inviato all’Ucraina tre elicotteri da pattugliamento H125.

Sulle forze in campo messe dalla NATO non si hanno ancora numeri definitivi. Migliaia di truppe americane nelle ultime settimane sono arrivare in Polonia e Romania. Varsavia ha ricevuto di recente 3mila marines che si aggiungono ai 1.700 della brigata da combattimento di fanteria dell’82/ma divisione aviotrasportata già sul territorio polacco.

In Romania è stato invece trasferito uno squadrone dalla Germania. Altri 8.500 soldati sono pronti ad essere schierati. In totale in Europa ci sono anche circa 70mila truppe americane che stazionano in modo permanente, di cui la metà in Germania. Inoltre ci sono i 7mila soldati dell’operazione Atlantic Resolve a Poznan, nella Polonia centro-occidentale.

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