Dal 13 dicembre 2009 Trenitalia sopprimerà  il 90% delle fermate di treni Eurostar ed Intercity alla stazione di San Benedetto del Tronto. “Questa decisione risulta grave e profondamente lesiva per un territorio già duramente provato da una crisi economica senza precedenti”, afferma in una nota il vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno, Pasqualino Piunti (AN-PDL). “Con il taglio previsto, infatti, si passa dalle attuali 14 fermate a sole 2 fermate giornaliere declassando, di fatto, un nodo strategico per i collegamenti nord – sud sull’asse costiero adriatico. Lo scalo ferroviario di San Benedetto rappresenta un punto di riferimento fondamentale per pendolari, studenti e viaggiatori di decine di Comuni della riviera marchigiana e dell’entroterra piceno, i quali si vedrebbero privati dall’oggi al domani della possibilità di spostarsi rapidamente in fasce orarie fondamentali in punti nevralgici della penisola come Bologna, Milano, Venezia, Bari ed altre importanti località’. Pertanto, l’Amministrazione Provinciale, per il suo ruolo di Ente di Coordinamento in tema di trasporto e di sviluppo economico, facendosi interprete delle istanze di enti, istituzioni, associazioni, operatori economici e cittadini, si appella a Trenitalia e alla Regione Marche affinché si modifichi la decisione assunta per non compromettere un servizio essenziale per la collettività. Da notare – prosegue Piunti – che rispetto ai tagli per le Marche decisi da Trenitalia, l’ascolano è quello che dovrebbe subire gli effetti più drastici. Mentre Pesaro infatti, al nord, dovrebbero sopportare un taglio "soltanto" del 15% (passando dalle attuali 33 alle 28 future fermate) Ascoli, con la sua principale stazione ferroviaria che è appunto quella di San Benedetto, sulla linea costiera adriatica, lo subirebbe del 90%. Chiedo – conclude il vicepresidente della Provincia – di aprire un immediato tavolo di consultazione per valutare la situazione e definire misure coordinate atte a garantire la continuità di un servizio che invece di essere ridotto dovrebbe, al contrario, essere potenziato nella prospettiva di una politica della mobilita’ sostenibile, del risparmio energetico e della promozione del trasporto pubblico". (red)

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