di Gabriele Gabrielli

L’arte è espressione della persona, emoziona e produce sensazioni forti, sviluppa capacità di sintonizzarci l’uno con l’altro e con il mondo che ci ospita. Per questo è una risorsa che aiuta a crescere, perché contribuisce a costruire cittadini sensibili e una società umana fondata sull’accoglienza, l’ascolto e il riconoscimento dell’altro, presupposti per migliorare la vita insieme.  E’ in questa cornice di valori e idee che il prof. Stefano Papetti ha tenuto, nella serata di domenica 18 agosto, una lezione d’arte nel salotto di Largo della Musica a Offida. L’occasione è stata offerta dall’iniziativa educativa ideata e organizzata dalla Fondazione Lavoroperlapersona, intitolata Sergiacomi in piazza. Cultura e arte a servizio dei cittadini: tesori nascosti d’Offida. La serata è stata introdotta da Giancarlo Premici, project manager della Fondazione. Il progetto culturale ha anche l’obiettivo di continuare a ricordare e valorizzare la persona e le opere dello scultore offidano di cui, la scorsa estate, si è celebrato il primo centenario della nascita (1912-1994). Alla serata hanno partecipato numerosi cittadini, famiglie e turisti incantati dall’eloquio, dalla competenza e dalle immagini proiettate dallo storico dell’arte ascolano.  Papetti ha ricostruito in particolare il lavoro svolto sul territorio dal maestro Simone De Magistris, ripercorrendo i luoghi in cui l’artista, vissuto a cavallo del cinquecento e seicento, ha prodotto le sue opere. Caldarola, San Ginesio, Macereto di Visso, Ripatransone e Offida sono alcuni di questi luoghi; territori che ospitano e conservano affreschi e pitture tra le più significative dell’artista marchigiano cui è stata dedicata una mostra di straordinario successo nel 2007 a Caldarola, in provincia di Macerata, intitolata “Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco” e curata da Vittorio Sgarbi. Opere dai colori inconsueti, ricche di “cartigli” che ne rendono evidente la volontà didascalica richiesta dalla committenza ecclesiastica dell’epoca, caratterizzate anche dalla rappresentazione di momenti commoventi tipici dello spirito della Controriforma.

C’è qualche cosa che lega il maestro Simone De Magistris ad Aldo Sergiacomi? Papetti ha offerto numerosi spunti al riguardo, proponendo per esempio, oltre l’appartenenza di entrambi allo stesso territorio, la funzione educativa dell’arte prodotta e incorporata nelle loro opere, seppur realizzate a distanza di oltre quattrocento anni.  L’arte e la pittura sono considerate dal “visionario” Simone De Magistris e da Aldo Sergiacomi – ha sottolineato Papetti – “vignette che illustrano la storia sacra, frutto di un’attenzione ai testi sacri intesa a educare il popolo e i fedeli”. Di particolare interesse anche la parte della lezione d’arte che si è incentrata sulle opere di Simone De Magistris conservate a Offida. Tra queste la più importante, indubbiamente, è l’ “Allegoria dei tre Regni” del 1589 (vedi immagine), un dipinto ad olio su tela conservato presso la Pinacoteca comunale.

Allegoria dei tre Regni. Simone De Magistris, 1589.

Il lavoro presenta in alto sopra le nubi, in una gloria smagliante di luce, una schiera di angeli, in adorazione che sorregge il monogramma di Cristo. Quest’ultimo spicca dorato in un disco scuro. Al centro della tela è raffigurata la Vergine con il Bambino con intorno papi, patriarchi, profeti e re. In basso è dipinta una visione dell’inferno con demoni e dannati che si divincolano tra le fiamme e che guardano comunque al monogramma di Cristo verso l’alto. Offida conserva nelle sue vie anche un affresco, seppur deteriorato, attribuito al De Magistris. Lo si può vedere all’esterno della Chiesa del Suffragio o della Morte, a sinistra dell’ingresso, raffigurante S. Antonio Abate. Offida, però, doveva serbare un tempo altre opere importanti di Simone De Magistris come quella ricordata in una lettera ritrovata recentemente dal prof. Papetti di Bartolomeo Guarnieri, un canonico di Offida che, il 14 luglio del 1851 – rispondendo a una richiesta dei suoi superiori intesa a censire le opere d’arte del luogo – fa espresso riferimento a un’importante opera del Maestro andata distrutta presumibilmente a seguito del rifacimento della Chiesa della Collegiata. Si riafferma così la fertilità delle Marche come territorio ricco di arte percorso da storie di artisti, pittori e scultori che hanno continuato a tracciare nel tempo la tela sottile e variopinta della creatività e operosità dell’uomo. Il progetto educativo della Fondazione Lavoroperlapersona vuole offrire occasioni annuali per sottolineare questa ricchezza promuovendo quella cultura e conoscenza umanistica che danno anima anche alle “tecniche” che sembrano a volte prevalere sulla persona mettendola ai margini.

Una veduta di Largo della Musica

Sara D’Angelo, Giuseppe Lori, Silvia Premici, Eldo Zazzetti.

La Fondazione è convinta infatti che attorno alla persona e al suo lavoro, di cui l’arte rappresenta una straordinaria espressione, si possano e si debbano indirizzare investimenti importanti per costruire programmi educativi capaci di formare cittadini sensibili e desiderosi di leggere e testimoniare i legami tra persona, cultura, arte e consorzio civile. Quest’educazione, funzionale a comprendere e intrecciare i molteplici linguaggi espressivi della persona attraverso cui costruire una società e un’economia più umane, va rivolta a tutti: bambini e giovani, adulti e anziani, studenti e lavoratori, cittadini e quanti aspettano di diventarlo. A questa visione hanno dato un contributo anche le iniziative del Campus estivo 2013 indirizzate ai bambini con ArtLaB, agli adolescenti con Ensamble, ai ricercatori con laSummer School.

La serata dedicata alla cultura e arte è stata impreziosita, anche in quest’occasione, da un altro linguaggio potente: la musica.  Un doppio duetto di musicisti, infatti, Sara D’Angelo e Giuseppe Lori (violoncello e piano), Silvia Premici e Eldo Zazzetti (piano e clarinetto) si sono alternati eseguendo brani di numerosi artisti come i maestri Astor Piazzolla e Nicola Piovani e autori di jazz come Louis Armostrong e Duke Ellington. Un intreccio di linguaggi apprezzato dalle famiglie, dai cittadini e turisti presenti a Largo della Musica.

La realizzazione del progetto educativo è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, il patrocinio e il sostegno del Comune di Offida, il contributo  organizzativo dell’associazione Oikos, oltre naturalmente alla passione e all’impegno dei numerosi volontari della Fondazione Lavoroperlapersona.

L’iniziativa Aldo Sergiacomi in piazza. Cultura e arte a servizio dei cittadini proseguirà con l’obiettivo di diventare un appuntamento e occasione per ascoltare, conoscere e fare esperienza diretta dei linguaggi della persona, accrescendo così la  sensibilità di tutti a vantaggio di una società più aperta e umana. Naturalmente, senza lo scultore offidano la cui memoria è stata spunto importante per questo progetto. Alcune sue opere, insieme a molti materiali dell’artista (disegni, bozzetti, appunti e strumenti di lavoro), sono proprio conservati nella sede della Fondazione Lavoroperlapersona, ove sono attivi i “Laboratori didattici Museo Aldo Sergiacomi” che organizzano anche percorsi per introdurre gli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado alla scoperta dell’arte e delle espressioni della persona attraverso il progetto Imparare il territorio. Itinerari d’arte ascoltando Aldo Sergiacomi.

(red)

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