“O produciamo seriamente per il mercato oppure il futuro del settore del vino, soprattutto nel nostro territorio, entrerà in una crisi da cui sarà difficile uscire”. E’ il grido di allarme lanciato da Ido Perozzi, presidente della Vinea, durante la presentazione della manifestazione “Di vino in vino”, che si svolgerà ad Offida dal 31 agosto al 3 settembre. Per la verità non è la prima volta che i dirigenti della Vinea dicono questa cosa, ma sembra proprio che quest’anno si sia arrivati al capolinea. Ma oltre a quella di una apertura più spinta ai mercati nazionali ed esteri, l’altro grosso problema di cui soffre il settore della viticoltura e dell’enologia nel nostro territorio è quello della promozione. “Dobbiamo promuovere e sostenere i nostri prodotti – ha detto non a caso Ido Perozzi – anche perché da una recente indagine condotta da Novista, il 70% degli intervistati non conosce i nostri prodotti. L’obiettivo che ci proponiamo con l’iniziativa che partirà venerdì è quello di promuovere non solo i vini del nostro territorio, ma anche i prodotti gastronomici. Per questo motivo abbiamo pubblicizzato la manifestazione sia attraverso le reti tv che sui giornali nazionali. Ad oggi sono un centinaio le aziende che hanno dato la loro adesione all’iniziativa mentre con la collaborazione dell’Istituto per il commercio con l’estero, ci siamo assicurati la presenza di 29 operatori del settore provenienti un pò da tutte le nazioni. Ma quello che è importante – ha concluso il presidente della Vinea – è di creare un processo per fare sistema nel nostro territorio, perché da soli non si va da nessuna parte”. E sul tasto della promozione ha insistito il vicepresidente della Provincia, Emidio Mandozzi, che ha fatto anche una tirata di orecchie alla Camera di Commercio, che quest’anno non compare tra i promotori della manifestazione. “Ci sono cantine del nostro territorio – ha spiegato Mandozzi – che sanno produrre vino di elevata qualità, ma non sono in grado di pubblicizzarli. La Camera di Commercio ha come compito istituzionale proprio quello di promuovere i prodotti del territorio. Sotto questo profilo, l’ente camerale qualche cosa la fa ma altre volte è carente”. (Fonte: Corriere Adriatico – Autore: Nino Orrea)

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