Dai più violenti terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi decenni – dal Belice, all’Irpinia, fino all’Aquila e al centro Italia nel 2016 – ai naufragi dei barconi di migranti nel Mar Mediterraneo: il Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM), compie 50 anni.

Mezzo secolo di impegno in cui il Corpo di Soccorso è cresciuto fino a contare oltre tremila volontari in tutta Italia. Era il 24 giugno del 1970 quando il Gran Magistero dell’Ordine di Malta dava vita al suo corpo di volontari in Italia.

Da allora, in oltre 18.300 giorni di attività, i medici, infermieri, soccorritori, psicologi e logisti del Corpo hanno operano su tutto il territorio nazionale intervenendo in tutte le principali calamità naturali e in numerose minori, offrendo assistenza medica e sociale alle persone più vulnerabili.

Il Luogotenente interinale, Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas ha telefonato a Gerardo Solaro del Borgo, presidente del Corpo italiano di Soccorso per chiedergli di trasmettere il i suoi auguri e gli auspici per questo importante anniversario a tutti i volontari del Corpo.

“Carità ed efficacia sono le parole che ci ispirano” ha dichiarato in un comunicato stampa Gerardo Solaro del Borgo. “Abbiamo partecipato in questi anni alle più grandi emergenze nazionali, sempre con la consapevolezza di essere parte di un sistema in cui l’aiuto al prossimo è la prima necessità a cui far fronte. Il CISOM intende continuare a rinnovarsi, rendendo le sue attività sempre più utili per il prossimo”.

Anche nell’emergenza legata al Covid 19, i volontari del CISOM hanno operato in prima linea al fianco delle istituzioni nazionali e locali italiane collaborando al contrasto della pandemia e assistendo la popolazione durante tutta la fase del lockdown.

“In un 2020 decisamente impegnativo, in cui tutti i volontari hanno donato il meglio della loro umanità nelle comunità territoriali maggiormente colpite dalla pandemia, dedichiamo questo traguardo agli uomini e alle donne che animano la capacità di un Corpo che si rinnova nel profondo, senza dimenticare l’esperienza vissuta” ha concluso Gerardo Solaro del Borgo.

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