di Alberto Premici – Transitando in Piazza Valorani, una delle tre piazzette poste ai vertici della centrale Piazza del Popolo, ci accoglie una bella opera in ghisa, che ingentilisce l’intero spazio circostante.

Il leone (guelfo) ed il serpente (aureo), simboli antichi e noti che ricorrono nella storia cittadina, sono qui insieme sui lati della colonna centrale della Fontana del Mietitore, che simboleggia l’Offida agreste d’un tempo.

L’opera fu realizzata in occasione dell’entrata in funzione dell’acquedotto a tubatura forzata che, dalle sorgenti del Monte Polesio, raggiungeva Offida nel 1887.

La nostra città fu la prima, nella provincia di Ascoli Piceno, a godere dei benefici di questo nuovo servizio primario.

Contestualmente e per lo stesso motivo, veniva realizzata la più grande e decorata Fontana ottagonale della Dea Flora, in Piazza XX Settembre. Fu eretta nei pressi della chiesa di S. Nicolò, come risulta dalla famosa pianta del 1694, realizzata da Ferdinando Fabiani.

In questa breve pillola di storia, ho spesso attribuito ad Offida il titolo di città, non per campanilismo o vanità; ricorrono in questo periodo i 190 anni da quando il buon Gregorio XVI ci elevò a tale rango.

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