di Alberto Premici – Oggi a Sharm el-Sheikh, in Egitto, inizieranno i negoziati sul piano di pace proposto dagli Stati Uniti. Le trattative si concentreranno in particolare sul rilascio degli ostaggi ancora detenuti da Hamas e sullo scambio di prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
Hamas ha già inviato una delegazione guidata da Khalil al-Hayya per partecipare ai colloqui. Per Israele, sarà presente il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, insieme a membri dei servizi di intelligence Shin Bet e Mossad. Dagli Stati Uniti, partecipano gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner.
Il presidente Trump ha affermato che la prima fase dei negoziati potrebbe terminare in settimana e ha esortato le parti ad agire rapidamente per evitare ulteriori morti.
L’incontro, tuttavia, si presenta tutt’altro che facile. Sul tavolo alcuni punti critici e ostacoli, come il disarmo di Hamas, uno dei nodi più difficili, poiché Hamas non ha ancora dato indicazioni chiare sulla sua disponibilità a disarmarsi.
C’è poi il punto del ritiro israeliano. Il piano prevede che Israele si ritiri da certe posizioni nella Striscia, ma le modalità e i tempi sono controversi. Altro punto delicato sono le condizioni sull’ordine del giorno: Netanyahu ha dichiarato che Israele non inizierà a implementare gli altri punti del piano finché non ci sarà il rilascio completo degli ostaggi da parte di Hamas.


