Secondo i dati di Ecosistema Rischio 2008, l’indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile dedicata al rischio idrogeologico, l’82% dei comuni delle Marche ha abitazioni in aree esposte a pericolo, e oltre il 70% presenta in tali aree fabbricati industriali, con rischio non solo per le vite dei dipendenti ma anche per eventuali sversamenti di prodotti inquinanti nelle acque e nei terreni. Per Legambiente “a fronte di un territorio regionale che appare ancora troppo fragile, soltanto il 9% dei comuni ha avviato interventi di delocalizzazione delle abitazioni dalle aree a rischio e solo il 4% dei fabbricati industriali. Un dato in forte contrasto con le attuali norme imposte dalla pianificazione urbanistica – prosegue l’associazione ambientalista – per oltre il 93% delle amministrazioni comunali che, secondo quanto emerge dall’indagine, hanno dichiarato di aver previsto vincoli all’edificazione delle zone esposte a maggiore pericolo. ” Per Legambiente si tratta di dati che “evidenziano come sia necessario dare maggiore concretezza a questi vincoli e come sia ancora lunga la strada da percorrere per una maggiore sicurezza del territorio.” Da notare poi che secondo i dati “Ecosistema Rischio”, che fanno riferimento al lavoro svolto dalle amministrazione locali per la mitigazione del rischio idrogeologico, ad oggi il 70% dei comuni non svolge una positiva opera per la mitigazione del rischio.” Per la regione Marche segnali positivi arrivano invece dai dati che riguardano l’organizzazione del sistema locale di protezione civile. I comuni marchigiani dimostrano infatti una buona capacita’ di intervento a fronte di emergenze che mettono in difficolta’ la popolazione e il territorio: il 93% delle amministrazioni si e’ dotato di un piano di emergenza anche se solo la meta’ dei comuni lo ha aggiornato negli ultimi due anni. Inoltre, solo il 33% delle amministrazioni locali riesce ad organizzare esercitazioni pratiche, e il 29% attivita’ di informazione rivolte ai cittadini. Per Legambiente sono Montelupone (MC) e Monte Urano (AP) i comuni marchigiani piu’ attivi nelle pratiche di prevenzione del rischio idrogeologico, che raggiungono la classe di merito buono, con il punteggio di 8. Maglia nera, invece, al comune di Montegallo (MC). L’indagine “Ecosistema Rischio 2008” e’ stata presentata oggi a Ancona durante la conferenza stampa organizzata nel corso della tappa marchigiana di “Operazione Fiumi”. Alla conferenza sono intervenuti Luigino Quarchioni, presidente Legambiente Marche, Roberto Oreficini Rosi, direttore del Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile e Paola Tartabini, portavoce di Operazione Fiumi.(Fonte: www.agi.it)

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