La Scuola di Musica L.A.M. e l’Amministrazione comunale di Martinsicuro annunciano la 2° edizione del Festival “Improvvise Azioni”, patrocinato dalla Fondazione Tercas.

La manifestazione, che si svolgerà nel giardino antistante il Torrione Carlo V a Martinsicuro, inizierà stasera con il Giuseppe Ciabattoni Trio, che presenterà il suo disco d’esordio “Sacred Spring”.

Il 30 agosto sarà la volta del quartetto del pianista Simone Maggio, che presenterà il suo disco “Cuerdas”.

Chiuderà il Festival il 6 settembre il quintetto del chitarrista Giuseppe Cistola, che presenterà il suo disco d’esordio “Por la calle argentina”.

Il 6 settembre ci sarà inoltre un’istallazione artistica di Marta Viola e verrà assegnato il premio “Martin De Segura”, giunto alla sua 6° edizione, quest’anno destinato all’editrice e poetessa Valeria Di Felice. Le serate avranno inizio alle ore 21.30 con ingresso gratuito.

La serata di domenica 23 agosto: il giovane chitarrista offidano affida a sette tracce originali la sua idea di jazz, riproponendo gli elementi essenziali di classiche strutture in chiave liquida e moderna, andando a definire un album aperto a molteplici contaminazioni, che non si pone problemi di confini tra un genere e l’altro. Come il funk e il rock, ad esempio, elementi fondamentali dell’album, risultato dell’influenza esercitata su Ciabattoni da John Scofield, chitarrista al quale è legato particolarmente e che lo ha stimolato a cercare un sound in grado di conciliare i vari elementi della sua verve artistica.

Il titolo del disco, “Sacred spring”, strettamente connesso alle origini del musicista, è stato ideato mesi addietro, in tempi non sospetti, quando l’emergenza sanitaria non era neanche lontanamente preventivabile, e si ripropone oggi come un moto di luce e speranza: rimanda infatti alla Primavera Sacra, ricorrenza rituale di origine italica, celebrata durante carestie e momenti difficili, o per scongiurare un pericolo particolarmente grave. O, ancora, in momenti di grave pressione demografica, per favorire i processi migratori. Da uno di questi grandi spostamenti rituali pare abbia avuto origine proprio il popolo dei Piceni.

Il disco inizia con “Confused”, brano dove il funk si diluisce tra le striature del jazz; prosegue con “Black moustache”, composizione dove emerge il carattere più rock dell’artista; “Lute”, “My friend left me a present” e “Nice couples” rappresentano poi l’anima, il fulcro del disco, dove modern jazz e un certo sapore più fusion la fanno da padrona. L’opera chiude con gli ultimi due pezzi: “Back to my lonely house”, che apre definitivamente le porte alle amate venature blues, e “A quarter to midnight”, soffusa e delicata ballad che fa calare il sipario sul disco.

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