di Alberto Premici – Nonostante l’estremo tentativo di scongiurare una crisi di Governo da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, che prevedeva un ok al testo senza fiducia, i senatori del Movimento 5 Stelle, come annunciato, non hanno partecipato al voto di fiducia promosso dal premier Draghi sul decreto Aiuti, ed hanno abbandonato l’aula.

Sintesi delle dichiarazioni di voto: Renzi: “Il governo vada avanti”, Ciriani: “FdI aspettava Draghi in Aula, non i banchi vuoti”, Errani (LEU): “Verificare se un ultimo colpo di reni sia possibile”, Malpezzi: “Il Pd chiede responsabilità a tutti”, Bernini (FI): “Oggi nuova maggioranza se qualcuno non vota la fiducia”, Tosato: “La Lega è leale ma se mancano le condizioni si voti”, Castellone (M5s): “Non votiamo. Chi parla di responsabilità non votò il Pnrr con il Conte bis”.

Prime reazioni dall’Europa. Il presidente e capogruppo del Ppe, Manfred Weber: “Di fronte alla recessione economica e alle continue sfide della guerra russa in Ucraina, l’Europa ha bisogno di un governo stabile a Roma. Disertando il governo Draghi, gli estremisti 5 Stelle non solo peggiorano le prospettive economiche dell’Italia ma anche dell’Europa”.

Dl aiuti è stato approvato al Senato con 172 voti a favore. Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi diretto al Quirinale.

Conseguenze anche per la Borsa di Milano che cede ancora terreno: Ftse Mib -3,44%.

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