Oggi in Ancona Goletta Verde, durante una conferenza stampa, ha presentato i dati ufficiali del monitoraggio sulle acque nella nostra regione.

Il quadro emerso dal report mostra una situazione ambivalente: miglioramenti in alcune aree, ma emergenze persistenti, in particolare alle foci dei fiumi. L’invito di Legambiente è chiaro: serve un investimento operativo e strutturale nella depurazione, oltre a una maggiore informazione e segnaletica per i bagnanti.

Principali dati del monitoraggio.

Sono stati analizzati 12 punti lungo la costa marchigiana (9–12 giugno): 5 in mare aperto e 7 in prossimità delle foci di fiumi o torrenti. 4 campioni su 12 sono risultati oltre i limiti di legge, tutti rilevati alle foci di fiumi o torrenti, giudicati “fortemente inquinati”  .

I punti critici includono: foce del torrente Arzilla, Fano (PU), foce del fiume Esino, Falco­nara Marittima (AN), foce del fiume Musone, tra Numana e Porto Recanati (MC), foce del fiume Tronto, San Benedetto del Tronto (AP) 

Rispetto allo scorso anno le situazioni critiche sono passate da 3 a 4: i campioni fuori legge son aumentati sia in numero sia per cariche batteriche. Criticità persistono soprattutto nelle foci, dove la cattiva depurazione continua ad impattare la salute ambientale.

Legambiente sottolinea la necessità di ammodernare e potenziare gli impianti di depurazione, anche alla luce delle nuove sfide relative a PFAS e microplastiche.

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