È il Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe ad opera dei comunisti titini e l’esodo giuliano dalmata.

Le uccisioni di italiani, nel periodo tra il 1943 e il 1947, sono decine di migliaia. Secondo il governo di Lubiana, attraverso un’indagine che è durata dal 2005 al 2009, svolta dalla Commission on Concealed Mass Graves (Commissione sulle fosse comuni segrete), sono state censite 581 fosse comuni, contenenti i resti di circa 100.000 persone. Gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case furono almeno 250.000.

Istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92, il Giorno del Ricordo vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Innumerevoli le manifestazioni in tutta Italia, nelle Marche e nel Piceno, per commemorare questa tragica pagina della nostra storia.

«Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica». Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il ministro dell”Interno Matteo Piantedosi: “oggi, nel Giorno del Ricordo, l’Italia rende omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. È un dovere istituzionale e morale commemorare chi ha sofferto e ha pagato con la vita o con l’esilio il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Questa giornata non è solo un momento di memoria, ma un impegno a preservare la verità storica e a trasmetterla alle future generazioni. Il dramma delle foibe e le sofferenze di chi fu costretto a lasciare la propria terra sono ferite che appartengono all’intera Nazione e che non possono essere dimenticate.”

(ap)

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