Il 7 aprile è la Giornata mondiale della salute (World Health Day). Lo slogan di quest’anno “Costruire un mondo più equo e sano” (Building a fairer, healthier world) è stato scelto per rimarcare le disuguaglianze di vita e di salute che affliggono i gruppi più vulnerabili.

L’obiettivo è infatti duplice: ricordare ai leader politici la necessità di assicurare condizioni di vita e lavoro favorenti la salute e garantire l’accesso a servizi sanitari di qualità a tutte le persone che hanno bisogno di cure.

Il tema è particolarmente importante perché, a un anno dallo scoppio della pandemia, i gruppi di popolazione vulnerabili, che sono i più esposti alle malattie, hanno più difficoltà ad accedere a servizi sanitari di qualità e subiscono maggiormente gli effetti negativi delle misure di contenimento del virus. Per approfondire visita il sito dell’OMS.

Il 30% della popolazione mondiale non è in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali. Il che si traduce in quasi due miliardi di persone che sono costrette ad affrontare spese sanitarie molto costose o al di sopra delle loro possibilità economiche, con la conseguenza dell’aumento delle disuguaglianze sociali: si può curare solo chi se lo può permettere. Chi viene più colpito è la parte di popolazione che si trova nei contesti più vulnerabili e poveri. Quale potrebbe essere la soluzione? “Una copertura sanitaria universale, che offre protezione finanziaria e accesso a servizi sanitari essenziali di qualità, solleva le persone dalla povertà, promuove il benessere delle famiglie e delle comunità, protegge dalle crisi sanitarie pubbliche e aumenta il benessere globale”.

“La tutela della salute” dice il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, “è un diritto fondamentale garantito dalla nostra Costituzione e che trova attuazione attraverso il Servizio Sanitario Nazionale fondato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità. Non ci sarebbe salute, però, senza l’impegno di tutti i professionisti sanitari e sociosanitari che ogni giorno, con competenza e abnegazione, si prendono cura di noi. Il nostro impegno per la sanità del terzo Millennio guarda alla valorizzazione del capitale umano, al rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un’efficace medicina territoriale, al potenziamento della telemedicina e della digitalizzazione e a un forte investimento sulla prevenzione.”

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