Il Segretario della Fnsi (Federazione nazionale della stampa), Franco Siddi, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo il voto al Senato sulla legge sulla diffamazione: "Il voto al Senato è un altro segnale di attacco a tutti i giornalisti italiani. Si conferma e si accentua il carattere di aggressione a un’intera categoria professionale che invece vogliamo responsabilmente e tenacemente impegnata nell’esercizio di un’attività che, con correttezza, autonomia e libertà, deve assicurare l’informazione ai cittadini. “La maggioranza che si è ricreata nel voto contro i giornalisti sta compiendo un atto di violenza che non potrà restare senza sanzione pubblica da parte della categoria e dei cittadini. Il gioco si è fatto talmente scoperto che anche il proposito di salvare dal carcere un direttore, Sallusti, recentemente condannato a 14 mesi di prigione, è stato fatto cadere: la condanna che lo riguarda non è sanata affatto da una norma scombinata e impresentabile come quella votata stamani. “Modo di legiferare insensato e brutale, su una norma di carattere incostituzionale, che ha il solo scopo di mandare una minaccia chiara a tutti i cronisti, con particolare esposizione per chi sta in frontiera ed è precario, quindi non titolati di incarico di direzione. La Fnsi ribadisce la sua linea di intransigenza a tutela dei diritti all’informazione e alla dignità delle persone e ricorda che le misure serie e concrete più efficaci (la rettifica documentata e riparatrice e il Giurì per la libertà e l’informazione), non sono state prese in considerazione perché c’è una parte della politica che vuole esprimersi e far valere poteri di comando e controllo che non le appartengono. “Il voto di oggi è la dichiarazione di un conflitto che i giornalisti sono costretti a raccogliere chiamando alla risposta con loro tutti i cittadini. Lo sciopero della categoria, con una mobilitazione diffusa, diventa inevitabile”. (red)

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