di Alberto Premici – Con la conferenza stampa finale del Presidente del Consiglio Mario Draghi, si è concluso il Vertice G20 di Roma. Successivamente si è svolta la conferenza del presidente USA Biden che, dopo aver ringraziato l’Italia ed il premier Draghi per l’organizzazione del summit, ha dichiarato: “Non passeremo alle energie rinnovabili dal giorno alla notte, intanto smetteremo di finanziare il carbone. Non è realistico smettere di usare benzina e gas all’improvviso, ma arriveremo ad emissioni zero entro il 2050”.

Al termine delle due giornate di lavori a Roma, è stata adottata la G20 Rome Leaders’ Declaration (qui il testo integrale in inglese).

Il documento, in sintesi, vuole affermare l’intesa nello sforzo comune dei paesi G20, per dare soluzione ai temi globali più scottanti: “Noi, i leader del G20, riuniti a Roma il 30 e 31 ottobre, per affrontare le sfide globali più urgenti di oggi e per convergere su sforzi comuni per riprendersi meglio dalla crisi del COVID-19 e consentire una crescita sostenibile e inclusiva nei nostri Paesi e nel mondo.

In qualità di forum principale per la cooperazione economica internazionale, ci impegniamo a superare la crisi sanitaria ed economica globale derivante dalla pandemia, che ha colpito miliardi di vite, ostacolato drasticamente i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e interrotto le catene di approvvigionamento globali e internazionali mobilità.

Con questo in mente, esprimiamo la nostra profonda gratitudine ai professionisti della salute e dell’assistenza, ai lavoratori in prima linea, alle organizzazioni internazionali e alla comunità scientifica per i loro incessanti sforzi per far fronte al COVID-19.

Sottolineando il ruolo cruciale del multilateralismo nella ricerca di soluzioni condivise ed efficaci, abbiamo concordato di rafforzare ulteriormente la nostra risposta comune alla pandemia e aprire la strada a una ripresa globale, con particolare riguardo ai bisogni dei più vulnerabili.

Abbiamo adottato misure decisive per supportare i Paesi più bisognosi per superare la pandemia, migliorare la loro resilienza e affrontare sfide critiche come garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.

Abbiamo concordato una visione condivisa per combattere il cambiamento climatico e abbiamo compiuto passi importanti verso il raggiungimento dell’uguaglianza di genere.

Abbiamo inoltre compiuto ulteriori progressi nei nostri sforzi comuni per garantire che i vantaggi della digitalizzazione siano condivisi in modo ampio, sicuro e contribuiscano a ridurre le disuguaglianze”.

Ora il consesso dei grandi si trasferisce a Glasgow per la COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici globali. Da domani al 12 novembre 2021, si discuterà di clima e ciascun Paese presenterà i piani aggiornati per la riduzione delle proprie emissioni di CO2.

Domani mattina è in programma il World Leaders Summit. Interverranno il premier britannico Boris Johnson, il premier italiano Mario Draghi, il primo ministro delle Barbados Mia Amor Mottley (in rappresentanza dei paesi che rischiano di rimanere sommersi dall’innalzamento dei mari), il documentarista britannico David Attenborough (presenza fissa a qualsiasi evento nel Regno Unito legato a clima e ambiente), il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e il principe Carlo di Windsor (che sostituisce la regina Elisabetta, alla quale i medici hanno vietato di partecipare per motivi di salute).  

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