L’emergenza sanitaria, che ha cambiato le abitudini di molti settori del nostro Paese, ha trasformato il digitale in uno strumento fondamentale per non fermarsi e non rimanere indietro. In pochi mesi, abbiamo assistito a una rivoluzione che ha cambiato anche il mondo delle Università e della ricerca, che ha dovuto ripensare in profondità l’approccio all’insegnamento e alla condivisione, applicando le proprie competenze in uno scenario completamente nuovo.

Una delle sfide da affrontare, dunque, è continuare ad essere una comunità viva e generativa utilizzando di necessità le potenzialità “a distanza” offerte dalle nuove tecnologie. Queste ultime, infatti, pur non potendo sostituire in toto la ricchezza del rapporto in presenza, aprono spazi diversi – ma non per questo meno efficaci – in cui l’Università e la ricerca possono rendersi sempre più inclusive, competenti e democratiche. Basti pensare, infatti, alle esigenze di coloro che sono impossibilitati – per motivi economici o familiari – a frequentare Corsi di Laurea, Master Class e Seminari e che ora, invece, trovano nuove e maggiori occasioni di partecipazione.

Si apre, dunque, una riflessione articolata su come gestire una transizione che – purtroppo – non sembra avere una fine certa. La pandemia che stiamo vivendo, però, può rappresentare l’avvio di un percorso per progettare consapevolmente i nuovi spazi e le nuove forme di produzione del sapere. Uno sforzo che richiederà, proprio per questo, di fare tesoro della contaminazione che tutte le scienze stanno avendo con le nuove tecnologie per aumentare l’interdisciplinarietà dei saperi e la cross-medialità dell’apprendimento.

La distanza può rappresentare un ostacolo – o, peggio, una barriera – alla creazione di quei beni relazionali che nascono solo e in modo insostituibile nell’incontro generativo tra le persone, ma questo tempo ci chiama a costruire – anche attraverso la tecnica – forme inedite di essere-insieme nelle Università e nel mondo della ricerca per continuare ad offrire occasioni di crescita per le persone e per la società.

Queste riflessioni, quanto mai attuali, saranno la cornice della Cerimonia di assegnazione del V Premio “Valeria Solesin” per Tesi Magistrale della Fondazione Lavoroperlapersona che si terrà in edizione digitale giovedì 10 Dicembre 2020 alle ore 18:30. La cerimonia sarà aperta da Gabriele Gabrielli – Presidente della Fondazione Lavoroperlapersona – e dal saluto del Direttore Generale della Luiss Guido CarliGiovanni Lo Storto. La cerimonia proseguirà con l’intervento di Massimiliano Marianelli della Università degli Studi di Perugia e con il ricordo di Valeria Solesin insieme a Dario Solesin, fratello di Valeria, a cura di Asmae Dachan, giornalista, scrittrice e responsabile dell’Ufficio Stampa della Fondazione Lavoroperlapersona.

IL PROGRAMMA

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