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Una circolare della Protezione Civile riepiloga le indicazioni operative da seguire in caso di maltempo è stata inviata dal Dipartimento della Protezione Civile a tutte le Regioni e le Prefetture, in vista dell’arrivo della perturbazione che da domani investirà l’Italia portando piogge intense e neve anche in pianura. Contestualmente il Dipartimento ha emesso un allerta meteo a partire dalle prime ore di odggi e per le prossime 24-36 ore riguardante prima il Friuli Venezia Giulia e il Veneto e successivamente Lazio, Umbria, Campania, Basilicata e Calabria. Nel documento si invitano tutte le strutture a procedere ad “una verifica delle procedure di attivazione su scala territoriale che garantiscano il necessario raccordo informativo e operativo tra i vari livelli nonché il censimento delle risorse pubbliche e private presenti sul territorio, la loro dislocazione, i tempi e le modalità di eventuale attivazione”. E si sottolinea l’importanza del coordinamento tra tutte le strutture, in modo che “tutti i vari soggetti, a vario titolo concorrenti alla gestione delle possibili situazioni di criticità, operino in modo da garantire un intervento tempestivo e coordinato”.
Quella di ieri era infatti una riunione “preventiva” e informativa”, per evitare di trovarsi impreparati di fronte a possibili situazioni a rischio. I problemi principali potrebbero verificarsi nei trasporti, per l’energia elettrica e per le categorie sociali più deboli e a rischio visto che il brusco abbassamento delle temperature e l’innalzamento dei corsi d’acqua. Il Dipartimento, è detto in una nota, è pronto a far scattare le associazioni di volontariato in caso di necessità. Quanto alla perturbazione di origine atlantica e alimentata da correnti fredde, gli esperti prevedono un “marcato peggioramento” sulle regioni settentrionali e su quelle centro meridionali tirreniche. “Le precipitazioni – affermano – assumeranno carattere nevoso sui settori alpini e prealpini di Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia con quota neve a 1.200 1.400 metri, in successiva diminuzione fino a 400-600 metri e, localmente, anche a quote inferiori. Sui settori appenninici settentrionali la quota neve si attesterà sui 1.200 1.400 metri, su quelli centrali al di sopra dei 1.300 1.500 metri e su quelli meridionali al di sopra dei 1.600 1.800 metri. Tale quota sarà, il 25 gennaio, in progressiva diminuzione fino a 600-800 metri sull’Appennino settentrionale, 800 1.000 metri sull Appennino centrale e 1.000 1.200 metri sull’Appennino meridionale. Previsti anche venti forti su Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. La sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile seguirà l’evolversi della situazione in contatto con le Prefetture e le sale operative regionali.

il sito della Protezione Civile

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