Adriano Olivetti scriveva che la fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti, ma anche assumersi il compito fondamentale di generare cultura, comunità e democrazia. Era la fabbrica, infatti, secondo il grande imprenditore di Ivrea, a dover essere pensata per l’uomo e non il contrario: il lavoro può essere davvero espressione della persona quando viene organizzato come un vero e proprio ecosistema sostenibile in termini di diritti, di sviluppo, di cittadinanza e di benessere.

Qui si pongono alcuni interrogativi: può l’arte contemporanea generare innovazione in azienda? Esiste un metodo efficace per riprodurre in modo fruttuoso processi di contaminazione?  Un’impresa può trarre beneficio dall’incontro con l’arte? Possono le imprese trasformarsi in operatori culturali e dare un contributo significativo alla comunità (non solo in termini di posti di lavoro)?

Dopo i saluti istituzionali a cura di Benedetta Polini (Fondazione Lavoroperlapersona) intervengono: Deborah Carè, Elica Spa; Annalisa Cicerchia, Università di Roma Tor Vergata; Serena Meattini, Università di Perugia. Introduce: Riccardo Maiolini, componente del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca EllePì e docente presso la John Cabot University di Roma.

Nell’occasione sarà presentato il volume: “Il senso del lavoro tra impresa e arte” di Emmanuel Gabellieri e Serena Meattini – Prefazione di Gabriele Gabrielli – Collana Lavoroperlapersona – sezione Spille – pubblicato da Franco Angeli. Il volume è acquistabile, nella versione online o cartacea all’indirizzo:  https://bit.ly/2OqIcS2 .

L’incontro è aperto al pubblico e ci si può iscrivere gratuitamente a questo link: https://bit.ly/3urxmKY

Per ulteriori informazioni scrivere a info@lavoroperlapersona.it

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