Il decreto legge Sicurezza, in vigore dal 12 aprile, approvato definitivamente oggi in Senato, reca “disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”. Introduce 14 nuovi reati e varie aggravanti.

Resistenza passiva: diventa reato anche la resistenza non violenta durante manifestazioni pubbliche, con pene da 1 a 5 anni di reclusione.

Rivolte in carceri e centri per migranti: introdotto un nuovo reato che punisce con pene fino a 18 anni chi partecipa o organizza rivolte, anche senza uso di violenza.

Detenzione di materiale con finalità di terrorismo: punita con la reclusione da 2 a 6 anni.

Diffusione online di istruzioni per atti violenti o sabotaggi: nuova fattispecie di reato prevista dall’art. 270-quinquies.3 c.p.

Altre misure restrittive:

Stretta sulla cannabis light: inasprimento delle sanzioni per la produzione e vendita.

Occupazioni abusive: inasprimento delle pene per chi occupa edifici illegalmente.

Norme “anti No-Tav” e “anti No-Ponte”: misure specifiche contro le proteste legate a grandi opere infrastrutturali.

Il decreto introduce modifiche al regime delle detenute madri, prevedendo la possibilità di detenzione anche per donne con figli piccoli, suscitando preoccupazioni tra le organizzazioni per i diritti dei minori  .

Sicurezza e forze dell’ordine.

Rafforzati i controlli sui noleggi auto, con obbligo di segnalazione per reati legati a mafia e criminalità organizzata.

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