di Alberto Premici – Con una situazione pandemica italiana grave, che non consente certamente allentamenti nelle misure sanitarie e comportamentali, è in via di approvazione il nuovo decreto del Governo, che in sostanza conferma regole e divieti in vigore e le proroga al 30 aprile.

Tutto però dipenderà dai dati che via via saranno forniti dalle regioni. Nel caso di un loro sensibile miglioramento e con numeri in ordine sulle vaccinazioni in corso, il governo potrà valutare per un determinato territorio, un allentamento delle misure e la riapertura di bar e ristoranti a pranzo, con servizio al banco o al tavolo.

Questo il testo in bozza: “In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento di cui al comma 1 nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020».

Altro tema delicato è quello del ritorno in presenza nelle scuole. La bozza prevede che fino al 30 aprile “è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado.

La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome. Nella zona rossa le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza. 

Nelle zone gialla e arancione le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza. Nelle medesime zone gialla e arancione le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, affinché sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento».

Tra le altre disposizioni contenute nel decreto, di cui si attende in serata l’approvazione definitiva, c’è l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e la sospensione dal servizio dei cosiddetti no-vax fino al 31 dicembre 2021.

Nelle Marche i numeri tornano allarmanti. Il servizio sanità regionale segnala 807 positivi e 19 decessi, di età compresa tra i 59 e 94 anni. Dati che preoccupano tutti, in primis il governatore Acquaroli: “Dopo alcuni giorni della settimana in cui la curva pandemica sembrava rallentare, il dato di oggi con oltre 800 positivi ci riporta addirittura indietro di due settimane, nel mezzo del picco della pandemia. Speriamo che sia un dato sporadico perché altrimenti si rischia di compromettere il passaggio della nostra Regione nella fascia meno restrittiva.

Mi appello a tutti a continuare ad avere la massima attenzione, imposta dalla pressione sanitaria nei nostri ospedali ma anche dalla necessità di uscire quanto prima da queste restrizioni così pesanti.  La Regione non ha alcuno strumento di intervento davanti a dati che ci condannano nella cabina di regia. È dura e difficile per tutti ma cerchiamo di essere scrupolosamente attenti nella nostra quotidianità”.

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