(di Redazione) – Il quotidiano punto stampa delle 18:00 della Protezione Civile raffredda un po’ le speranze maturate nei giorni scorsi, quando l’ormai familiare “curva” dei contagi indicava un trend in diminuzione.

I dati esposti questa sera evidenziano, infatti, una frenata nel rallentamento dei contagi. Occorre però sempre tener conto dell’importanza del numero dei test effettuati, ai fini di considerare significativa una variazione come quella odierna, la cui probabile causa è da ricercare nel cumulo dei tamponi esaminati.

Prudenza quindi nell’interpretazione e proiezione dei dati, sia in positivo che in negativo.

I numeri forniti: 80.539 casi totali, 6.153 in più rispetto alla giornata precedente, che aveva fatto registrare 5.210 nuovi casi. I decessi salgono di 662 unità, per un totale di 8.165 (+683).

Le persone malate sono 62.013 (4.492 in più in 24 ore), i guariti 10.361 (+999) ed i ricoverati in terapia intensiva 3.612.

Nelle ultime 24 ore a Brescia sono stati superati i mille morti dall’inizio dell’emergenza Covid-19. In Lombardia sono cresciuti in un solo giorno di 387 unità, arrivando a 4.861.

Ma le speranze e la determinazione non devono venir meno, come dichiarato dal vicedirettore vicario OMS Ranieri Guerra: “È importante non abbassare la guardia, stiamo assistendo a un rallentamento della curva, molto probabilmente nei prossimi giorni vedremo un calo sostenuto della casistica, spero soprattutto della mortalità, che segue di qualche giorno i casi diagnosticati”.

Il picco dell’epidemia in Italia è “vicinissimo” e si presenta “molto largo, una sorta di plateau”, ha detto all’ANSA Fabrizio Nicastro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e fra gli esperti del ‘Gruppo analisi numerica e statistica dati Covid-19’.

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