di Alberto Premici – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un ulteriore decreto legge che, in linea generale, ha lo scopo di “armonizzare” i precedenti.

Verranno rimodulate le sanzioni già esistenti per chi vìola le misure restrittive, che possono arrivare fino a 4.000 euro e lo stop di 30 giorni alle attività.

Il Presidente del Consiglio, smentendo alcune notizie circolate nel pomeriggio, ha comunicato che le nuove regole non resteranno necessariamente in vigore fino al 31 luglio, data ultima fissata a gennaio nel decretare il semestre dello stato d’emergenza.

“I Governatori – ha dichiarato il premier – possono adottare misure più restrittive. Ma rimane al Governo la funzione di coordinamento. Sono orgoglioso della reazione di tutti i cittadini, la maggioranza dei quali rispetta le regole. Tutti devono fare la loro parte, se tutti rispettano le regole si esce prima dall’emergenza. Abbiamo deliberato l’adozione di un decreto legge che riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Il nostro assetto non prevedeva un’emergenza di questo tipo. Con questo decreto legge abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l’attività del governo e del Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere e che io vada a riferire ogni 15 giorni”.

Alle 18,00, intanto, si è tenuta la consueta conferenza stampa presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, in cui vengono i esposti i dati aggiornati. Al momento 54.030 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 69.176 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 19.868 in Lombardia, 7.711 in Emilia-Romagna, 5.351 in Veneto, 5.124 in Piemonte, 2.497 nelle Marche, 2.519 in Toscana, 1.692 in Liguria, 1.545 nel Lazio, 992 in Campania, 848 in Friuli Venezia Giulia, 975 nella Provincia autonoma di Trento, 699 nella Provincia autonoma di Bolzano, 940 in Puglia, 799 in Sicilia, 622 in Abruzzo, 624 in Umbria, 379 in Valle d’Aosta, 395 in Sardegna, 304 in Calabria, 91 in Basilicata e 55 in Molise. Sono 8.326 le persone guarite.

I deceduti sono 6.820, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

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