Un altro colpo alla crisi industriale e occupazionale dell’ascolano. Il "Tomaificio Mary" di Offida, dove lavoravano soltanto donne, ha cessato l’attivita’ produttiva – gia’ a far data dal 24 ottobre scorso – e nella giornata dell’11 dicembre ha comunicato a tutte le sue 24 dipendenti l’interruzione del rapporto di lavoro. Lo rende noto l’Unione sindacale di base di Ascoli Piceno. Appena il 7 dicembre scorso le operaie della fabbrica – che lavorava in conto terzi per calzaturifici marchigiani, avevano manifestato davanti alla sede aziendale, in via Togliatti, per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi degli ultimi 4 mesi, e l’assoluta assenza di informazioni circa la situazione produttiva e le prospettive dello stabilimento. Oggi e’ arrivata la doccia fredda, con la conferma da parte sindacale della gia’ decisa chiusura del tomaificio, e il licenziamento in tronco delle lavoratrici. L’Unione sindacale di base, che nei giorni scorsi non era riuscita a intavolare alcun colloquio con la proprieta’ dell’azienda, ha gia’ promosso un ricorso legale per far recuperare alle operaie gli stipendi pregressi e mai liquidati, oltre alla procedura per far ottenere alle stesse dipendenti la mobilita’ in base alla legge 223/91 e alla sentenza della Corte Costituzionale n.6 del 21 gennaio 1999.(Fonte: AGI)

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